martedì 28 aprile 2020

Sua Eccellenza Il Visconte di Vodafone


Il suo nome già incuteva paura, Colao, "era il megadirettore galattico Vittorio Colao Visconte Vodafone" per dirla fantozzianamente (quanto ci manchi Sommo Paolo!). Si diceva negli ambienti che contano che a diciannove anni fosse già in grado di tramutare acqua in chinotto, che sin da bambino avesse una divina e spiccata predisposizione organizzativa tanto che, quando giocava a nascondino era routine che lo andassero a cercare per tutta la notte con cani lupo e personale del Cai. 
Giuseppe Conte immerso nella tragedia pandemica un giorno, preso dallo sgomento, si rivolse ai suoi fidi discepoli, anch'essi frastornati oltremodo. tranne Casalino, abituato sin dal Grande Fratello a gustarsi quarantene senza batter ciglio, chiedendo spassionatamente un aiuto provvidenziale, disse tra l'altro "contattate la Cei nel caso avessero un canale preferenziale con l'Altissimo, in modo da poter ricevere consigli inappuntabili!"; ma Speranza gli disse che no, la Cei non possedeva un canale diretto con l'alto dei cieli e nel caso ci fosse stato, sarebbe stato sicuramente a pagamento con prezzi folli e fuori della loro portata. 
"E allora?" disse il Presidente, infilandosi per diletto una pochette nel taschino con diciannove punte, record mondiale certificato e verificato dalla giuria Guiness. 
"Non rimane che affidarsi a Celao!" disse Boccia e a quel punto miagolarono all'unisono tutti i randagi del quartiere, come Frau Blucher insegna. 
"Celao! Ecce Homo!" proruppe Giuseppe abbracciando a distanza i presenti, grazie ad un congegno consigliato da Gigino, frutto dell'inventiva di amici ed in grado di allungare gli arti di oltre un metro, ottimo per attività particolari sui lungomare. 
Colao Visconte Vodafone fu contattato immediatamente ma per due giorni non rispose dato che si era immerso nell'ascetica, propria di questi elevati, una full immersion atta a disprezzare la vil moneta accumulata nelle missioni di vita precedenti, e Colao ne aveva tanto, purtroppo, di sterco del demonio, basti pensare ai 48 milioni che il destino infame gli recapitò ai tempi della Vodafone, e poi come non far menzione di altri elevati tipo il signor Ikea che viveva miseramente con una Billy scassata nella sua insalubre bicocca o il filantropone Bill Gates che se ci avesse pensato prima, regalando all'umanità le sue creature Windows e Office, ci avrebbe dispensato dall'ansimare nel ricercare il tarocco delle innumerevoli revisioni. 
Terminata l'aurea meditazione Celao rispose al Presidente e in brevissimo tempo, accettò la proposta con qualche piccola condizione, per lui essenziale: non voleva in nessun modo essere disturbato da chicchessia, e chiese per sé una camera arredata in modalità convento circestense comprensiva di pitale e cilicio. Avrebbe lui stesso formato la task force, la quindicesima in campo per combattere la pandemia, scegliendo personalità ascetiche e quasi immateriali. Arrivò a Palazzo Chigi di notte, come la Befana, e da quel momento si mise al lavoro, alternando preghiera e digiuno, come le più famose regole dei padri del cattolicesimo insegnano. 
Il Presidente assieme ai ministri, silenti e riverenti, non lo videro praticamente mai, a volte Gigino passava davanti alla stanza del Visconte con passo moviolato per cercare di carpire frasi o rumori in grado di rilevare l'avanzamento delle attività, ma nulla trapelava dai locali off limits per tutti, al punto che Franceschini, irritatosi oltremodo, suggerì di gridare "al fuoco!" per poter finalmente vedere Colao e i suoi conventuali e capire cosa stessero facendo là dentro. 
Mentre il Presidente subiva i soliti attacchi scellerati da parte degli Scapestrati guidati dal Cazzaro e dalla Sora Giorgia, che contribuirono a fargli battere il precedente record grazie a venti, diconsi venti, punte pochette, il tempo infame trascorreva senza un barlume di novità proveniente dalla cella spirituale di Colao. Finalmente il primo giorno dopo il sabato Colao entrò a porte chiuse dentro la Pandemic Room e, dirigendosi verso Giuseppe, intento tra l'altro a sperimentare un nuovo balsamo "Libera e bella" per la sua invidiabile chioma, a detta di molti pittata, gli porse, senza proferir favella, il frutto dell'estenuante ritiro spirituale vissuto con la sua task force. 
Giuseppe una volta avuto tra le mani l'opera omnia, proruppe in un lacerante grido "ma cazzo! Sono solo due paginette di merda!" facendo rammentare agli storici, presenti in abbondanza nella XII task force, che era dal 1983 che il Presidente non emanava una doppietta sconcia (pare che in quell'anno gli cadde la pochette, a quel tempo con solo due punte, in una pozzanghera e l'evento fu commentato con un roboante "porca troia") 
All'udire tale sconcezza, Colao divenne color verde evidenziatore, fece due passi indietro e disse:"E' un diagramma di flusso!" rivelando finalmente agli astanti il proprio timbro vocale, che molti equipararono a quello di Lady Gaga.
"Diagramma di Flusso?" disse Gigino, pensando quasi istantaneamente a qualcosa di musicale, ma Boccia che s'accorse della probabile cantonata lo stoppò immediatamente "Gigino quello è pentagramma!" 
Nello stesso momento Conte agguantò la pochette del record e per evitare di piombar nella blasfemia, si soffiò esageratamente il naso, provocando un rumore equiparabile agli assoli dell'indimenticabile Louis. 
"Un diagramma di flusso? Ma si rende conto, caro Colao, con chi abbiamo a che fare noi? Chi glielo spiega a Salvini un diagramma di flusso? Nemmeno con trentacinque insegnanti di sostegno riusciremmo nell'impresa! E la Meloni? Se parliamo di flusso quella ci etichetterà subito come misogini! E alla massaia del Testaccio chi cazzo ( e tre! Altro record!) glielo spiegherà il diagramma di flusso? Diventeremo oggetto di goliardia, di scherni, di sfottò! Già li sento i Sallusti, la pia donna della canonica di Rete 4, Sgarbi, e il per semper alticcio Vittorio! 
Colao, almeno mi dica come ci consiglia di usare questo diagramma!"
Ritornato pallido, Colao riparlò e disse: "Questo sarà il cuore pulsante del prossimo DPCM Fase due! Consiglierei di metterlo tra gli allegati, magari al numero dieci. Molti penseranno così che si tratti di un refuso, di una sbadataggine del tipografo. Ma sarà il cuore pulsante e deciderà del prossimo futuro della nazione, contenendo delle terribili e claustrali azioni di rimedio ad eventi molto probabili." 
Detto questo sparì.
Allora Gigino roteando tra le mani i due foglietti, con fare molto timoroso disse:"Mannaggia! Qualcosa di simile me lo inviano gli amici per farmi sollazzare un po'. Sai quegli incastri dove parti da una domanda tipo "ti ritieni un trombatore?" e poi seguendo le risposte arrivi alla classica frase finale "Mi spiace! Solo pippe"? 
Lo guardarono tutti, tranne Giuseppe intento a scegliere il pettine adatto per rivitalizzare l'oramai esausta chioma. 
Finisce qui questa storia, chiaramente frutto di fantasia, ehm... fantasia... si tutto è fantasia qui... tranne una cosa...il famigerato Allegato 10 che ... scusate il gioco... vi allego. Buona fortuna!

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