lunedì 20 aprile 2020

L'Isola Mento - giorno 38




Esistono quindi all'interno della cosiddetta famiglia europea stati canaglia che invogliano multinazionali a portare le sedi delle loro società da loro, per pagare meno tasse, il primo nome che m'appare in cervice è quello della Famigliola Sabauda, da sempre attenta al bene italico. 
Se non fosse il tempio della Burocrazia ma una seria unione, l'Europa dovrebbe mettere alla porta l'Irlanda, il Lussemburgo e la cara Olanda di Rutte, solo in nome della giustizia. 
Nauseante è questo comportamento cialtronesco. 

Ora vi racconto un fatto accadutomi: da circa tre giorni convivo con i famigerati bagarozzi, quelle insulse bestie che entrano dalle zone umide perché non viene fatta un'adeguata disinfestazione da parte dell'amministratore. 
Il mio coraggio in merito è pari alla cultura del Cazzaro: hai voglia di auto inorgoglirti, di cercar coraggio in te! Sogni, meglio dire incubi, con quelle bestiole di cui un giorno chiederò il perché della creazione, sorridenti, beffarde con le loro antenne e il loro vagare senza meta. Baigon sparato in ogni dove e individuazione del buco da cui uscivano, sotto il lavello, nello scarico che l'idraulico avrebbe dovuto chiedere ma che Covid glielo ha impedito, cioè non che si è contaminato, solo che non può venire a finire il lavoro! 
Ma la Provvidenza, temendo il mio rapporto con il cemento, pari a zero, ha fatto sì che arrivasse mio fratello, un esperto in materia! 
Andando a comprare la malta, di cui fino ad oggi non solo ne ignoravo l'esistenza, di malta conoscevo l'isola e la croce, sono passato davanti al mio abituale bar: luci accese! M'avvicino e vedo i due gestori intenti a mettere a posto! M'informano che possono servire solo per l'asporto... quindi... gli dico... se ti chiedo un caffè? 
Certo! 
Apriti cielo! Un caffè con la macchina del bar! Da quanto tempo non l'assaporavo! Che gioia! Che meraviglia! 

(38. continua ... Tourmalet permettendo...)

Nessun commento:

Posta un commento