venerdì 24 marzo 2017

Obbrobri



E' acclarato che un fatto per raggiungere visibilità, deve oramai essere migliore o peggiore del precedente; l'abitudine e l'assuefazione tendono infatti a normalizzare episodi che in tempi addietro avrebbero ridestato la pubblica opinione. Ci siamo abituati ad esempio a veder pazienti stazionare nei corridoi, in astanteria, non ci incazziamo più se apprendiamo che qualche sventurato, rimandato a casa, sia morto poco dopo per cause non accertate al momento della visita.

Per bucare questa "anomala normalità", devono accadere eventi oramai di una tale portata, da far sprofondare in dignità l'umanità dietro a licheni o vermiciattoli satolli tra zolle ed erbacee (con tutto il rispetto per essi). 
E' quello che è accaduto ieri a Milano, dove un luminare, di 'sta minchia, e la sua consequenziale merdosità, è stato portato ai domiciliari (ma guarda un po'!) perché intercettato a vantarsi di aver spezzato un femore ad una poveretta di 78 anni, per allenamento in vista di un'operazione che avrebbe dovuto eseguire successivamente, naturalmente a pagamento: Norberto Confalonieri è il suo nome, la sua vera professione invece è quella dell'insaziabile orco, coadiuvato nel suo merdirificio da altisonanti multinazionali farmaceutiche, la Johnson&Johnson e la B.Braun, vampiresche realtà ove tutti i pazienti valgono meno di una garza, a meno che non si trasformino in centri focali di fatturazione per queste dorate società, che se ci fosse una giustizia terrena, non dovrebbero neppure esistere in questa forma malvagia, attanagliante ogni sentimento, ossia organizzate e predisposte al lucro (sono sempre più convinto che se si fosse già scoperto un farmaco migliore degli esistenti, ma meno remunerativo, quel farmaco starebbe dormendo da chissà quanto tempo in qualche cassetto, perché tutto nella farmacologia è business). 
Scorrendo i verbali si nota anche un altro scempio intollerabile: l'operazione eseguita ad una ragazza dietro suo consenso, inutile visto che aveva interdizioni cognitive, e la successiva morte per le conseguenze dell'intervento. 
Occorre mantenersi calmi in questi frangenti, cercando di rimanere nella legalità: il luminare, dei miei coglioni, avrà un processo, con tanto di avvocatoni al seguito. Passerà tanto tempo e forse chissà, la prescrizione ne sancirà la fine classica per tipologie simili: la bolla di sapone. La rabbia suggerirebbe infatti di spaccargli un femore, per fargli capire che effetto che fa. Anche perché i processi, in questo stato proteggente ladri, evasori e furbi, alla fine evaporano. Un femore invece, è per sempre.


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