venerdì 22 luglio 2016

Pokem?


Da più parti mi chiedono commenti su la vicenda Pokemon (mi ha telefonato persino Michelle dicendomi che Barack attende con ansia una mia presa di posizione)
Bene: partendo dal caposaldo che ognuno è libero di far ciò che vuole, è altrettanto chiaro che se stessi gustandomi una salsiccia in un prato e venissi accerchiato da una pletora di ansimanti cercatori di mostri made in nippo, reagirei sfanculando solo eventuali maggiorenni perché, si sa, i bimbi e gli adolescenti hanno la precedenza e priorità su tutto. Non giudico chi si è lanciato nell'impresa, sensibilizzo però su un aspetto, forse aleatorio, impalpabile, quasi inconsistente: e se ci volessero così? Se facesse parte di un grande gioco la cui posta è l'ibernazione di intelletto, di moti rivoluzionari dell'animo, di glaciazione dell'interagire con gli eletti dal popolo, per un controllo, per una verifica del loro operato? Noi che veniamo dal ventennio del "Puttanesimo" siamo certi che i vari Drive In, i tronisti infoiati, i pianti guidati da Mari(o)a De Filippi hanno contribuito non poco a lasciar in mano all'omuncolo con ricchezza in eccesso, tutto il paese, la sua dignità, facendolo calpestare codici penali, trasformando norme a suo piacere, coadiuvato da un nugolo di gentaglia, ancora oggi, in parte, libera di scorrazzare in video continuando, da non credersi, nella "blaterazione" per scopi briganteschi.
Detto questo prediligo, mia scelta personale, al gioco dilagante dei mostricciatoli, un tavolo, quattro sedie, tre amici/che, frittelle e una bottiglia di quello buono. Ma si! Anche del rum!
Sai alla fine della serata, dopo aver interagito verbalmente (cioè usando corde vocali, favella e gestualità a noi in dotazione ma ahimè in crollo verticale d'uso) quanti Pokemon vedremmo intorno a noi? Yeahhh!😎

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