domenica 10 luglio 2016

Auguri Marcel!



Non posso che farti gli auguri di buon compleanno, caro Marcel, visto che sono impegnato, anzi gustante, di più, affascinato dalla tua Recherche che mi sta portando colà ove sinceramente mai avrei desiderato andare. Recentemente ho rivisto un film meraviglioso "Misery non deve morire" e ho pensato che se ci fossi stato tu al posto di Paul Sheldon, non avresti avuto problemi di sorta con la bufera di neve: per trasportare la Recherche all'editore infatti, avresti utilizzato un camion, visto le migliaia di pagine! E se per assurdo la signorina Annie Wilkies ti avesse portato a casa, l'avresti disciolta in uno dei tuoi interminabili ragionamenti (ricordi che disse il critico che lesse il primo libro e lo bocciò? « Sarò particolarmente tonto, ma non riesco a capire come questo signore possa impiegare trenta pagine a descrivere come si gira e si rigira nel letto prima di prendere sonno.»
Auguri caro Marcel! Ti immagino nelle sere in cui m'avvicino all'opera, vestito come uno speleologo in poltrona accanto a me, mentre, quasi infastidito dalla mia colossale dote innata di perdere tempo, mi domandi "Allora? Andiamo? Sei pronto a scendere?"
Scendo negli abissi inesplorati, nelle giunture più lontane dell'ego, a volte interrogandomi, a volte soffrendo, pur sempre però estasiandomi da tale viaggio verso l'inconscio.
Medito sulla tua malattia che ti costrinse a scrivere nelle notti eterne per sette anni, senza mai riposare, e, mentre scrivevi della ricerca del tempo perduto, a molti sciocchi pareva che tu stessi perdendo anni di vita, come ora, forse peggio, dove molte attività essenziali sono ancora viste da molti, compassionevoli attori del nulla, quali scriteriati sprechi di tempo, occupabile secondo loro in altre e ben più importati atti, tra cui emerge sempre, quello di fagocitare sino a scoppiare, risorse destinate a tutti.
Termino questa mia, augurandomi che il tempo ritrovato in me dalla tua ricerca, non si esaurisca con l'arrivo dell'ultima pagina della tua avventura. Un giorno poi, mentre scendiamo verso l'ignoto che è in tutti noi, ti racconterò che stranissimi ricordi son riaffiorati. 

Quasi da non essere più ricercati. Nel tempo.

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