mercoledì 10 giugno 2015

Santa Marta


La domanda è sempre la stessa: dove sono finiti gli sperticapalle di un tempo, tanto vicino quanto lontano dall'oggi romano; stanno accadendo fatti inauditi, stanno arrivando parole di novità per bocca di Pietro e tutt'intorno non si ode nulla, non si evincono prese di posizioni contrarie al moto dello Spirito che Bergoglio semina nell'afflato. Solo cinque anni fa che avrebbe scatenato la decisione della comunità europea di riconoscere le famiglie gay? Quanti principi paonazzi, conti neri, rigidi retrogradi celebranti con le spalle al popolo avrebbero scatenato l'inferno, sciorinando supercazzole, aprendo armadi imbiancati ove giacciono da tempo immemore i famosi princìpi non negoziabili ossia i paraventi che occludevano alla vista dei più, i loro agi, i loro accordi, i loro traffici in nome del Nazareno, al quale ultimamente hanno anche accostato uno scellerato patto tra un Egoriferito ed un insano di mente?

Al di là della fede personale, dei trucchi più o meno palesi di sfruttamento della religiosità per muovere masse, interessi, credenze, illusioni, il messaggio di Francesco è inequivocabile: l'ultima parola detta per credere, per chi vuol credere, è Gesù. 
Il resto sembrerebbe non apportare novità e non essere in grado di mutare l'identità di un seguace il Cristo.
Santa Marta è divenuta sede ufficiale del nuovo cattolicesimo. 
Lì ogni mattina il Papa spiega, illumina, scuote, provoca.
Si ascoltano novità impressionanti, di portata immensa; a volte si deve rileggere il brano per essere certi di aver compreso il messaggio, tanto inaudito, tanto contro corrente alle imposizioni secolari dettate da chi pretende di sovrastare e soprattutto giudicare. 
Non entro in merito alle apparizioni, perché non ne sono in grado né voglio anticipare decisioni illuminate. 
Sentir parlare di testimonianza e del tentativo di annacquarla con solite cazzocampanate, di follia per chi accetta il Messaggio, di gnostico moderno ossia un confezionatore per i propri desideri di una religione semplice, liberatoria, non disturbante l'individuo, mi dona la forza di non guardare gli altri, né di giudicar nessuno, ma di acquisire nozione e consapevolezza sulla mia personale lontananza di anni luce dalla Verità senza fronzoli, dalla fede autentica, dalla certezza di essere ultimo tra gli ultimi e come al solito confidante nella misericordia infinita.

Compiuto questo miracolo, questa induzione ad un'ennesima conversione ossia il nettare del cristianesimo, gli altri aspetti sono solo infiascata di aria fritta da debellare se accertata l'infondatezza, in quanto altamente fuorvianti e acchiappa coscienze deboli e alla mercé dei moti ondosi umani, tracimanti affarismo ed ingordigia.    

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