La vicenda greca lascia perplessi; a parte domandarsi
chi ebbe a suo tempo l'insana idea di farli entrare nella comunità (vero
Prodi?) risulta oggi che a fronte di un debito da 330 miliardi e non avendone
neppure uno da restituire, il problema maggiore sarà principalmente per chi
quei soldi li dovrebbe ricevere, cioè noi che siamo uno dei paesi maggiormente
indebitati con la Grecia.
Ed inoltre: si può quasi strozzare un intero popolo in
nome di regole e regolamenti di finanza smodatamente di stampo capitalistico
puro, per arricchire pochi e tenere in catene molti?
Si può pretendere strette
di cinghie e sacrifici inauditi ad anziani, donne e bambini per una situazione
degenerata anzi, lasciata degenerare da chi avendo il borsellino gonfio
pretende di intromettersi nei cazzi che non sono suoi ma della nazione sovrana?
Quello che frenerà sicuramente l'avidità di banchieri e politici infimi
europei è solo ed un sol motivo: l'avvicinamento della Grecia a Putin, che non
vede l'ora di intervenire, anzi lo ha già fatto con i due miliardi dati per il
gasdotto, e potersi piazzare a pochi chilometri da quelli che, con una manovra
scellerata, hanno permesso di sanzionarlo bloccando centinaia di miliardi di
affari con Mosca, per far piacere ad Obama con il prossimo trattato che
libererà tutti i commerci tra noi e la casa madre Usa.
Privet!
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