Sommessamente rosicano lontano da sguardi indiscreti, dopo che centomila (per la questura 997) persone si sono ritrovate per dir loro, bignamicamente “ci avete rotto i coglioni”, noi assieme a Giuseppe Conte, a Marco Travaglio, al presidente delle Acli, al professor Barbero, a padre Alex Zanotelli, diciamo no al riarmo, no a questa politica infausta cercante il nemico, no alla follia di riarmare la Germania, come se la storia non ci avesse insegnato abbastanza, no a quella mononeuronica biondastra alemanna della von der Leyen assetata di sangue futuro, no a tutte le balle sesquipedali che i giornaloni di proprietà di armigeri affamati quotidianamente ci propinano! E naturalmente oltre al rosicamento nei soloni pensatori che da tempo immemore si rifugiano dietro a paraventi di lotta, cresce l’ansia e il dubbio - forse dovevamo spargergli più Marcuse? - perché l’appannaggio, la proprietà di ciò che allocchi chiamano ancora sinistra, gli sta sfuggendo di mano, quasi cianotici s’aggirano nei loro lidi ameni tipo Capalbio, nei loro fustagni di marca, inorriditi dal fatto che la peripatetica appartenenza a quell’artefatto modo di sproloquiare sulle diseguaglianze, raccattando gettoni di presenza, stia per finire. Si, ne ho la certezza, avendo partecipato fieramente alla manifestazione: ci siamo rotti i coglioni di queste zecche pensatrici!
Naturalmente non ci stanno: il loro giornale di riferimento, Repubblica, oggi evidenza la presenza alla manifestazione dell’influencer napoletana, con chiaro intento denigratorio, come se un Casini, una Picierno, un Guerini, un Gentiloni invece portassero nobiltà ad eventi, come se la pensione dorata di Bertinotti, il profumato Fassino fossero cammei nobilitanti l’azione.
Dall’era del Ballismo e del suo fautore attualmente a servizio di un arabo assassino e ricchissimo, quella vaga idea di socialismo si è liofilizzata perché alle parole sono seguite solo opere consociative, condividenti squallide politiche divaricanti stati sociali. Tentare di accalappiare beoti facendo passare l’idea che infognarsi in debiti da 800 miliardi da spendere in armi sia la via maestra, non funzionerà mai! E se ciò succedesse, dietro al mefitico “ce lo chiede l’Europa” sappiate bene una cosa, scolpitevela nelle vostre aride cervici: non ci avrete mai! Ed infine che parta finalmente la ribellione di massa, la dissociazione, il rifiuto di pagare tasse pro industrie belliche! In galera non c’è posto per centomila menti libere (997 per la questura)
Vamos!
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