Oh si può essere un caso certo! A volte uno cerca sempre di scodinzolare verso le casualità per sgusciare via dal Progetto, del Motore sempre attento, ai segnali che chissà dove qualcuno t’invia per rientrare in careggiata. Ammettiamo dunque che sia un caso. Ma quest’insoddisfazione cronica, quest’impulsività ad entrare nel riccio dell’ineluttabile dissolvenza dal mondo, con le sue fobie, le sue irte problematiche che m’attanaglia, necessitava di qualche scrollone, tipico e ancora captabile da quel frullatore sempre a pieni giri del mio inconscio.
E così m’imbatto sul far dell’alba da un versetto del grande Arthur poeta Rimbaud:
“Ho finito per trovare sacro
il disordine della mia mente.”
Ah mi son detto! Ma è meraviglioso! E nell’attimo ecco risvegliarsi dal letargo la piccola fatina da me tanto vituperata, madame Autostima, reietta da lustri di “Kalsarikännit” - termine miracoloso, i finlandesi privi di storia e meraviglie antiche come sono, riescono a condensare in un termine lo stare solitario e stravaccato in casa sorseggiando alcolici -.
E poi, all’improvviso ecco Gianrico arrivare in serata - sto leggendo tutti i suoi libri, fantastici! - al punto che gli ho detto a gran voce “Carofiglio mi stai per caso scrivendo una biografia?”
Cerco in tutti i modi di spostare in avanti il momento in cui dovrò cominciare. Devo dire che sono piuttosto creativo in questo.
“Tendenza patologica alla procrastinazione” la chiamano.
Pare che sia un atteggiamento tipico di soggetti insicuri con scarsa autostima che rimandano continuamente i compiti sgradevoli per evitare di confrontarsi con le proprie debolezze, le proprie paure, i propri limiti.
Gianrico Carofiglio “le percezioni provvisorie”
Specchio specchio delle mia brame! Quello sono io, cribbio! Fobico, procrastinatore quasi alluppato, infingardo!
Un altro scrollone! Oggi. Ma tanto è un caso…
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