venerdì 29 novembre 2024

L'Amaca

 

Più tranquilli e meno liberi
DI MICHELE SERRA
Una lettura distopica, ma neanche tanto, dell’imminente partnership mondiale Trump-Putin, potrebbe essere: più sicurezza e meno guerre in cambio di meno libertà. Gli abboccamenti molto amichevoli tra i due lasciano intendere questo possibile scenario, dal 2025 in poi: una mezza pace mondiale a fronte della sottomissione almeno parziale dell’Ucraina, della rinuncia dei Paesi sospesi tra Europa e Russia a scegliere la prima e voltare le spalle alla seconda, del ridimensionamento dell’Unione Europea, disprezzata in stereofonia dai due grandi capi della destra sovranista mondiale.
Non troppo sullo sfondo, i due troveranno senz’altro un comune sentire sulla questione dei diritti, che entrambi trattano da manie di minoranze chiassose e, nel caso dei diritti sessuali, pure viziose. Per Trump, che si ritrova in casa due secoli di cultura democratica, si tratterà solamente di ignorare o deridere la cosiddetta derivawoke della sinistra americana, con Elon Musk che gli suggerisce le battute. Per Putin sarà più agevole stringere i ceppi attorno a quello che resta dell’opposizione russa, quella politica e quella culturale. E il patriarca Cirillo (si potrà dire che un patriarca è patriarcale?) esulterà: nessuno, mai più, oserà “imporre il gay pride” alla gloriosa Nazione Slava, i cui confini vanno dal Pacifico all’Adriatico. Il fantasma della libertà smetterà di minacciare l’integrità autocratica della Russia imperiale.
Non va ignorata la grande seduzione di un simile patto, specie se la guerra in Ucraina dovesse finalmente cessare. La libertà ha un prezzo che moltitudini di persone non sono disposte a pagare. Meglio tirare a campare, e vivere tranquilli e sottomessi. Anche la democrazia, tutto sommato, potrà essere defalcata a vizio di una minoranza.

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