Pericoloso e ridicolo
DI MICHELE SERRA
Non per vantarmi (anzi, proprio per vantarmi) ma io lo scrivo da anni, che Musk è pericoloso e ridicolo. Ridicolo, perché tutto ciò che è iperbolico, smisurato, gonfio, prepotente, si presta alla satira quasi naturalmente:basta dire “l’uomo più ricco del mondo” perché scatti (tranne che nei repressi e negli invidiosi) il meccanismo comico. Pericoloso perché tutto ciò che è iperbolico, smisurato, gonfio, prepotente mette a repentaglio la libertà di tutti: basta dire “l’uomo più ricco del mondo” perché scatti l’allarme politico. Se il denaro è potere, come possiamo accettare che una sola persona possieda quanto uno Stato?
Dunque la notizia che Musk, non avendone alcun titolo, abbia partecipato a un colloquio tra Trump e Zelensky, non solo non stupisce, ma rientra nel quadro appena tracciato: uno così la politica la compera e la possiede. Uno così sembra fatto apposta per farci considerare, anzi ri-considerare, il capitalismo come una degenerazione di se stesso, incapace di calmierare e indirizzare il suo percorso, darsi dei limiti, porsi la questione della democrazia come questione, se non dell’uguaglianza, per lo meno dell’equilibrio tra i poteri e – ancora più importante – dell’equilibrio tra gli esseri umani.
Musk non si fermerà. Non è nelle condizioni di farlo. Esploderà, come la rana che volle farsi bue? Si schianterà su Marte, come un Icaro al cubo? Quanti ne trascinerà, nella sua scia nefasta? E nel frattempo, per quanto governerà il mondo, come già sta facendo? E se il capitalismo è questo, quanto ci vorrà ancora (quante guerre, quante catastrofi) per rivalutare la modernità del vecchio slogan “socialismo o barbarie”?
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