domenica 2 aprile 2023

Rinfrescatina

 

Bande musicali, uteri-forno e sottocani: ecco i nuovi mostri
FLORILEGIO - Da Cutro a Via Rasella: il “globo terracqueo” di Meloni, l’“evviva l’umiliazione” di Valditara e gli SS “pensionati” di Ignazio
DI DANIELA RANIERI
Da 6 mesi i membri del governo Meloni sono diuturnamente impegnati nella produzione di borborigmi, scemenze, oltraggi, oscenità, facezie, uscite da mitomani. Di seguito un florilegio.
24 marzo. Meloni commemora da Bruxelles le vittime delle Fosse Ardeatine: “335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”. La diplomata Giorgia sarebbe bocciata in Storia. La guerra di Resistenza è stata anche una guerra civile; i nazisti non uccidevano i fascisti loro lacchè; quando pensiamo a un fascista che ammazza un fascista ci viene in mente solo Mussolini che fece fucilare il genero Galeazzo Ciano.
La Russa, presidente del Senato, la difende: “Via Rasella è stata una pagina tutt’altro che nobile della Resistenza, quelli uccisi furono una banda musicale di semi-pensionati e non nazisti delle SS, sapendo benissimo il rischio di rappresaglia su cittadini romani”. Chi non ha visto suonatori di bande musicali con 5-6 bombe a mano attaccate alla cintola? I partigiani hanno sconfitto i nazisti perché uno come La Russa potesse diventare seconda carica dello Stato e dare a loro la colpa dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.
Meloni replica: “Sì, li ho definiti italiani. Perché, gli antifascisti non sono italiani? È onnicomprensivo”. Giorgia bocciata anche in Insiemistica: tutti gli antifascisti italiani erano italiani, ma non tutti gli italiani erano antifascisti. A meno che ella non sia a conoscenza di una pulizia etnica perpetrata dal Reich contro gli italiani: avrà fatto un’accurata ricerca con gli storici di Atreju.
La prima vera battaglia del governo Meloni è il decreto rave, che vieta tutti i raduni sopra le 50 persone “pericolosi per l’ordine pubblico o l’incolumità pubblica o la salute pubblica” a seconda del giudizio del ministro dell’Interno Piantedosi. Nel decreto non si nominano i rave.
Il 28 ottobre palazzo Chigi dirama una circolare: “Giorgia Meloni va chiamata ‘il signor presidente’”, unico caso al mondo di patriota che sputa sulla propria madrelingua.
Tajani, Ministro degli Esteri, l’altro ieri: “L’utero di una donna non deve essere utilizzato per sfornare figli come se fosse un forno dove si sfornano le patate arrosto”. E badate bene che questo è uno dei meno incontinenti (Berlusconi sì che sapeva utilizzare gli uteri in maniera decorosa).
Il ministro dell’Acultura Sangiuliano a gennaio: “Il fondatore del pensiero di destra in Italia è stato Dante Alighieri: la destra ha cultura, deve solo affermarla”. In effetti finora solo il pudore ha impedito a quelli di destra di “affermare” Dante come roba loro (troppo ingombrante la presenza di Enrico Montesano). Da alcuni documenti risulta che Dante fosse anche a favore della flat tax e contro il Pos.
Fine marzo, Rampelli (FdI) avanza una proposta di legge contro l’uso dei forestierismi nelle istituzioni e nella Pa, con multe da 5.000 a 100.000 euro per chi sgarra, “in un’ottica di salvaguardia nazionale e di difesa identitaria”. Misura cara al governo che ha istituito il ministero del Made in Italy ed è guidato dalla underdog Meloni, o, come sarebbe più corretto, che ha istituito il ministero del Fabbricato in Italia ed è guidato dalla sottocane Meloni.
Il ministro Valditara a novembre: “Evviva l’umiliazione” degli studenti, “un fattore fondamentale nella crescita e nella costruzione della personalità”. Poi si corregge: voleva dire “umiltà” (è solo il ministro dell’Istruzione, mica è tenuto a sapere l’italiano).
Pochi giorni dopo, sempre lui: “Togliere il reddito di cittadinanza a chi non ha completato gli studi”, così gente con la prima media dovrà cercarsi un lavoro, che non troverà perché ha la prima media. Che genio Valditara, eh?
A gennaio Valditara annuncia che querelerà gli studenti che gli imputano le morti dei ragazzi in alternanza scuola-lavoro. Così li roviniamo, mandiamo sul lastrico le loro famiglie, poi gli togliamo il Rdc e li facciamo morire di inedia. Non resterà più nessuno a criticare il ministro, e costa molto meno di una deportazione.
Anche Calderoli annuncia che querelerà chi critica la sua Autonomia differenziata, ma forse intende solo gli adulti.
Febbraio, la preside di una scuola di Firenze davanti a cui si è verificato un pestaggio di sei giovani fascisti ai danni di due ragazzini scrive una lettera per ricordare come è nato il fascismo e ribadire che la nostra Costituzione è antifascista. Valditara la minaccia di provvedimenti nel caso dovesse insistere. Diamine, speriamo non comincino ad andare direttamente i ministri a picchiare i ragazzini davanti alle scuole!
Il 26 febbraio una barca fa naufragio davanti a Crotone. Muoiono 91 persone, di cui 35 minori. Piantedosi dà la colpa ai genitori, irresponsabili e indifferenti al riscatto dei loro Paesi (Iran, Pakistan, Afghanistan: paradisi di pace e democrazia).
Nella disastrosa conferenza stampa a Cutro precisa: “Il senso delle mie parole era: fermatevi, verremo noi a prendervi”. Dev’essere una campagna di marketing delle prigioni libiche.
Meloni dice: “Andremo a cercare gli scafisti lungo tutto il globo terracqueo”. Nessuno domanda se ha istituito una polizia speciale, se li caccia coi droni, se ci manda i Servizi Segreti o la Casellati nei ritagli di tempo dei suoi numerosi viaggi. Vigileremo.
Il min. delle Armi Crosetto dà la colpa degli sbarchi triplicati alla Russia, che spinge i mercenari della Wagner a spingere i migranti sui barconi per punirci del nostro appoggio a Zelensky.
Piantedosi dà la colpa agli italiani, “attrattivi” per i migranti.
FdI inserisce in Manovra un emendamento che consente di sparare ai cinghiali in aree urbane e di mangiarli in loco, perché no; misura chiaramente anti-radical chic (ma le signore delle Ztl scenderanno in strada con quintali di rucola). La trasformazione dell’Italia nel Texas trumpiano rende più simpatico il fatto che spenderemo 104 milioni al giorno in armamenti.
Meloni arrabbiatissima dice che all’Ucraina stiamo mandando armi che già abbiamo, non le stiamo comprando apposta. Però poi dobbiamo ricomprarle per noi, furbetta.
Tajani insiste: “Io non mi permetterei mai di utilizzare una altra donna come se fosse un forno che sforna patate”. Ma ancora? Non è meglio che i ministri parlino solo a stomaco pieno?
Il min. dello Sport Abodi dice: “Dovremmo ripristinare una competizione che ha fatto la nostra storia, i Giochi della Gioventù”. Giovinezza, giovinezza, primavera di bellezza.

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