venerdì 28 aprile 2023

L'Amaca


Un complotto contro Varese
DI MICHELE SERRA
Ognuno ha le sue piccole fissazioni, una delle mie sono i nazisti di Varese: da anni non mi perdo una sola riga, sui giornali, a proposito dei nazisti di Varese. Mi ha sempre colpito leggere che in quella provincia lombarda ricca di luoghi ameni, e di laboriose virtù, il neonazismo ha radici robuste: c’è una birreria nella quale (con ospiti da tutta Europa) si festeggia ogni anno il compleanno di Hitler. Ci sono circoli e associazioni devotissimi alla supremazia ariana. E omoni barbuti e tatuati che il 25 aprile sono andati a rompere le balle a chi lo festeggia, inneggiando ai caduti di Salò. Un poco come se alla messa di mezzanotte, a Natale, uno facesse irruzione in Chiesa pretendendo che il prete rivolgesse una preghiera a Odino.
Nessuno sa spiegare perché proprio a Varese (che ha un sindaco di centrosinistra, tra l’altro) ci siano tanti nazisti. È capitato così. Potremmo avere i nazisti di Viggiù, o di Pordenone, abbiamo invece i nazisti di Varese.
Bisognerebbe chiedere a John Belushi, meglio ancora agli sceneggiatori dei Blues Brothers, perché, con tutti gli Stati che ci sono in America, abbiano scelto, come nemico per antonomasia, proprio i nazisti dell’Illinois. Magari in Illinois, per davvero, ci sono un sacco di nazisti.
Magari no, era solo la battuta di uno sceneggiatore del Nebraska che, detestando l’Illinois, voleva sputtanarlo: perché niente è sputtanante — lo sanno tutti — come essere nazista.

Allo stesso modo, ogni volta che leggo sui giornali (e capita spesso) dei nazisti di Varese, sospetto che sia qualcuno di Bergamo, o di Alessandria, che ha i suoi buoni motivi per screditare Varese, fingendosi un nazista di Varese.

Nessun commento:

Posta un commento