domenica 5 febbraio 2023

S'atterra

 

Atterraggio sulla realtà
di Marco Travaglio
La settimana dei casi Cospito e Zelensky-Sanremo la chiude un sondaggio di Termometro Politico: solo il 16,1% degli italiani vuole togliere il 41-bis a Cospito e solo il 3,7 vuole abolirlo per tutti; invece il 73,1% non vuole Zelensky a Sanremo. Conosciamo l’obiezione: la democrazia non può dipendere dai sondaggi. Vero. Ma ogni tanto i rappresentanti del popolo (i politici) e dell’opinione pubblica (i giornalisti) dovrebbero buttare un occhio fuori dalle loro stanze. Non per seguire sempre la maggioranza, ma per farsi un’idea di ciò che accade nel mondo reale e, se l’orientamento ultramaggioritario non li soddisfa, impegnarsi a convincere la gente, anziché ignorarla o demonizzarla. Negli ultimi giorni il Pd e i suoi house organ si sono illusi di aver finalmente incastrato Meloni&C. con due battaglie popolarissime: quella per levare il 41-bis a un terrorista anarco-insurrezionalista condannato per aver gambizzato un dirigente d’azienda e tentato di ammazzare decine di allievi carabinieri in una caserma; e quella per far dimettere il sottosegretario Delmastro che ha svelato al deputato Donzelli le conversazioni sul 41-bis fra Cospito e alcuni boss, usate dai due per accusare il Pd di colludere con terroristi e mafiosi. Questa è un’assurda calunnia. Ma il fatto che i quattro pidini che visitarono Cospito in cella non avessero detto subito di aver salutato anche tre boss e l’abbiano ammesso solo dopo la bagarre, ha coperto le sgangheratezze dei due fratellini d’Italia. Un conto sono le doverose ispezioni dei parlamentari nelle carceri per verificare la salute e il trattamento dei detenuti, un altro sono i conciliaboli coi boss sul 41-bis, al centro delle trattative Stato-mafia da 31 anni.
La prossima volta, se volesse prendere davvero in castagna questa destra, il Pd dovrebbe attaccare La Russa, che fa il pesce in barile sul vitalizio all’ex senatore forzista D’Alì, condannato e detenuto per avere stretto patti con la mafia di Messina Denaro&C.. Così dimostrerebbe che questa destra non è affatto “legge e ordine”, ma illegalità e disordine. Il guaio è che il Pd e la stampa al seguito sono così avulsi dalla realtà da non accorgersi che chi dipinge il governo come “legge e ordine” non gli fa un dispetto, ma un favore. Perché è “legge e ordine” anche la stragrande maggioranza degli italiani. Il fatto poi che i giornaloni nelle pagine pari pubblichino i colloqui fra Cospito e i boss e in quelle dispari attacchino Delmastro e Donzelli per averli divulgati violando il segreto, rafforza la convinzione generale già maturata con le fregole dei grandi media per l’ospitata di Zelensky a Sanremo (mentre la gente normale si domanda che senso abbia): che certi giornali sono buoni per incartare il pesce.

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