Il voto dilettevole
di Marco Travaglio
Il 25 settembre capiremo quanti italiani si fanno ancora truffare da supercazzole tipo tutti contro le destre, euroatlantisti contro putiniani, salvatori contro attentatori della Costituzione, voto utile contro voto inutile. Intendiamoci. Le destre sono impresentabili, ma chi governa da 18 mesi con Salvini e persino con B. e caccia chi non adotta l’Agenda Draghi come nuova Bibbia non ha titolo per chiedere voti contro quegli alleati o per dire che la Meloni è peggio (peggio di quei due è impossibile e la classe dirigente di FdI viene in gran parte da Pdl e Lega). La Costituzione va salvata, ma non da chi tenta da 20 anni di manometterne interi blocchi: il Pdl tentò di stravolgerne metà e per fortuna perse il referendum del 2006; il centrosinistra ci riuscì nel 2001 col Titolo V e ci provò (per fortuna invano) nel ’96 con la Bicamerale di D’Alema&B., nel ’13 con la riforma Letta-Napolitano dell’art. 138 e nel ’16 con la schiforma Renzi-Boschi. L’euroatlantismo nel 2022 è un ossimoro: gli interessi dell’Europa sono ormai divergenti da quelli Usa e i veri europeisti sono a-atlantisti e anti-putiniani.
Infine: il voto è utile se serve a fare qualcosa di decente e coerente. Quindi non c’è voto più inutile di quello invocato dall’Armata Brancaleone di Letta, Calenda&C. col ricatto “votateci, sennò vince la destra”. Per avere speranze di batterla, il Pd dovrebbe mettere insieme tutti gli altri, partendo dai più votati. Invece scarta i più votati, i 5Stelle, per consegnarsi a Mister 3,6%, Calenda, alfiere della destra confindustriale, lasciandogli dettare il programma all’insaputa di Leu e vuole relegare Bonelli&Fratoianni in 4 posticini-omaggio, senza voce in capitolo sulla linea politica. Ergo votare l’Ammucchiata è inutile perché le destre vincono comunque. E pure dannoso, perché il falso bipolarismo attorno a FdI e Pd -che vogliono le stesse cose su gran parte dei temi più urgenti- cancellerebbe tutto ciò che è progresso: politiche sociali, ambientali, pacifiste e legalitarie. L’unico voto utile è quello a un terzo polo, da costruire attorno ai 5S depurati dalle scorie e alle altre forze che non s’intruppano nelle due false alternative. Lo spiega bene Gustavo Zagrebelsky a Micromega: l’“anatema” Pd contro Conte non è per la caduta del governo, ma perché in “politica estera e militare il M5S ha assunto posizioni leggermente autonome rispetto al blocco Nato-Europa atlantica-Usa… Siamo dentro un sistema, ma non è detto che ciò implichi cieca obbedienza. Per dignità nazionale dovremmo avere voce per incidere su di esso, per orientarlo. Ho l’impressione che dietro l’ostracismo nei confronti del M5S ci sia l’intolleranza nei confronti del minimo scarto, del minimo gesto di autonomia”. Eccolo, il voto utile. E anche dilettevole.
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