Eh purtroppo Fausto ha ragione! Pare finita quella stagione supercazzolosa dove i compagni lavoravano e Fausto magnava, e bene. Per fortuna la pensione e gli agi gli permettono ancora di frequentare luoghi altisonanti pregni di contesse e duchi, ma il suo cuore, sappiamo bene, palpita per le rivendicazioni sociali, e tra una verticale e l'altra di Krug, Faustino soffre nel vedere che il popolino annaspa e non sa più a che santo votarsi. Ci fosse ancora lui sì che la musica cambierebbe anche oggi, con il suo portaocchiali a far da faro, le sue intramontabili azzeccagarbugliate a rischiare questo mondo cattivo!
Faustino e il suo amarcord ci inducono a pensare, sbadatamente, che il tempo in cui germogliavano gli araldi del proletariato come lui, fosse una mastodontica presa per il culo, pacchianamente alimentata da quell'élite con la puzza sotto il naso benestante e adorante luoghi alla Capalbio per intenderci, dove il saper filosofare rappresentava, e rappresenta, il badge per accedere ai sontuosi privilegi che hanno indorato la vita di molti faustini, ancora presenti purtroppo in queste lande, non ultimo il Grissino Fassino ancora pervicacemente alla ricerca dell'ennesimo scranno dorato.
Enrico Berlinguer aprì una via maestra, dignitosa, irreprensibile, sana, aggregante, indefessa, imparziale. Dalla sua scomparsa in avanti si è assistito ad un imbarbarimento dell'ideale di sinistra, con abbracci a banche, multinazionali, a collusioni con destre e simil destre, con afflati con orchi ignobili, scorribande invereconde per rimanere saldi al potere, e questa piaggeria ha agevolato l'arrivo di palloni gonfiati alla BimboMinkia, autore della definitiva distruzione di tutto quello che le passate generazione eressero a difesa dei lavoratori, fino ad oggi dove abbiamo da poco assistito al famigerato accordo con un nano ciarlante al 3,6% che si è fatto beffe dell'attuale appisolato segretario, sfanculandolo pubblicamente.
Ma Faustino tra un party e l'altro si è salvato in tempo dallo spauracchio dell'estinzione, ritirandosi a vita agiata e inducente in lui probabilmente pure qualche sghignazzo rigorosamente rosso pompeiano.
Cin Cin Faustino!
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