mercoledì 26 gennaio 2022

Come nella vita

 


Mi rivolgo a voi egregi signori, capeggianti quello che generalmente viene chiamato, immeritatamente, molto immeritatamente, centrosinistra: e cioè Enrico il giovane più vecchio dello zio amico e consulente dell'Improvvido, Giuseppe coordinatore di quelli che avrebbero dovuto aprire il parlamento come una scatoletta di tonno e che invece si sono trasformati anch'essi in tonni, ma forse meglio definirli tilapie, inorridite dalla possibilità di lasciare anzitempo gli scranni d'oro; ed infine Roberto, speranza per un mondo più giusto, e indomito ministro della Sanità in questi tempi pandemici. Ebbene cari signori! Quando normalmente si organizza una cena, una vacanza, un progetto comune tra amici, in genere, con le buone maniere, si tende ad estromettere con le buone, depotenziare, inficiare colui, o colei, che generalmente manifesta apertamente limiti di operatività. E allora mi chiedo: come avete potuto permettere che il boccino delle elezioni presidenziali sia in mano a questo somaro in foto, alternante schizzofrenicamente momenti di lucidità, sparuti come i suoi neuroni, ad abissi cognitivi impensabili nel genere umano? 

In pratica il bellimbusto in questione si è arrogato il destino del prossimo settennato della nostra nazione, senza che né Enrico, né Giuseppe, né Roberto abbiano tentato minimamente d'intralciargli la strada. E questo fesso fa occhiatine significative alla Casellatimazzantiviendalmare che nel 2013 manifestava contro i magistrati rei di perseguire il Pregiudicato per antonomasia, oppure ad agevolare l'arrivo del Topastro già servente il Cinghialone e che da tempo immemore si sta intascando tra pensioni e stipendi qualcosa come un trentamila euroni al mese! 

Forse non conoscete più questa parola caduta in disuso da lustri: opposizione! Enrichetto alza il tono di voce, non essere conciliante, smuoviti dal letargo! L'ora è solenne, e voi pare che non ve ne rendiate conto! Sveglia!       

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