mercoledì 16 dicembre 2020

Tanti auguri Ludovico!

 


Oggi caro e "buon vecchio Ludovico Van" (cit.) fanno 250 anni dalla tua nascita, ed io povero ed adiposo tuo fan oltre ad esprimere la gioia e la festa per l'evento, vorrei anche ringraziarti per come mi hai avviluppato alla sapienza e meraviglia risiedenti, mai ondivaghe, nei meandri dei tuoi spartiti. Ignorante come una capra ed uno Sgarbi, in materia di educazione civica, ammetto senza ritrosia di averti conosciuto tramite Alex, si Alex DeLarge, il ragazzaccio frequentatore del Korova Milk Bar, quello che teneva il serpente in casa, hai presente? M'aggrottai interiormente quel giorno di Arancia ed iniziai a cercar cassette, era un'altra epoca, per far gozzovigliare il mangianastri con i tuoi effluvi, senza serpente naturalmente! Ed oggi eccomi qui nel genetliaco del grande Ludwig a corroborare immeritatamente l'evento, sperando che molti ti possano scoprire, ascoltare, comprendere e, soprattutto, amare per la tua musica, a te in parte sconosciuta sonoramente a causa del difetto che ben sappiamo, ma proprio per questo scoperchiante quella flebile brezza divina che rende l'Arte capace di travalicare gli impicci umani per un'elevazione verso il Bello non dipendente dalla caducità.

Non sono Paolo Isotta che oggi ti celebra sul Fatto con un sontuoso articolo scatenante in me rabbia cosmica riguardo all’incolmabile ignoranza; non sono un critico, né un musico fallito, un pio, un teorete, un Bertoncelli o un prete (cit.), mi identifico come un inconsapevole recettore di bellezza, sia musicale che visiva, ed ho ascoltato negli anni quasi tutta la tua produzione immensa ed immortale. Ed ho, come conviene da sempre, il preferito, il brano del cuore, specialmente agevolato all'alba, un rinforzino per il cuore e l'umore pronti per la battaglia pro die.
No Ludwig, non fa parte del canonico, non è il ta-ta-ta-tàà di none, quinte e via andare. E' un tuo pezzo scritto in onore del conte di Egmont, l'olandese che sacrificò la propria vita per manifestare il suo attaccamento alla patria olandese in occasione della repressione spagnola - non ti sorprendere Ludovico! Sto leggendo da Wikipedia, non sono così colto! -

E quell'Overture dell'Opera 84, Egmont appunto, m'agevola tantissimo ad inizio giornata, come una salutare spremuta d'emozioni risveglianti senno, quel poco che ne è rimasto, ed immaginazione, a cui tengo molto. La melodia mi porta infatti a vedere nel cuore la luce che abbatte le tenebre, lo stormo felice dei volatili ebbri per l'arrivo della Palla infuocata, il cambio d'abito delle nubi, quel rosso fuoco preannunciante quotidianamente quel "il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi" stimolo alla speranza di questi tempi di attesa, di dinamismo e di lotta che, come ben saprai, sono essenziali per abbattere il bastardo insinuatosi nelle nostre vite.
Grazie di tutto e auguri "buon vecchio Ludovico Van" (cit.)

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