Passate le feste, le riverenze cerimoniali verso i prescelti ad iniziare la vaccinazione, scatterà, s'ingigantirà, al solito, la nostra caratteristica principale, e De Luca ne è stato l'antesignano - m'immagino il suo arrivo, lo sguardo al primo della fila, le parole di circostanza classiche del momento:
"senta, mi perdoni, ho la macchina in seconda fila, se non le arreco troppo imbarazzo vorrei andare subito io, si non sono medico né infermiere, ma sono il Governatore e come disse Seneca "Governatur primus filae est!" ed inoltre devo correre in Regione che ho una basilare riunione e se m'ammalo io, quegli incapaci che la sfortuna mi ha messo accanto, sotto il predellino, non sono bbuoni a fare nulla se non esclusivamente azioni prettamente "ad minchiam"; mi perdoni quindi se approfitto del momento. Stia bene e tanti saluti a casa!"
Passata dunque la festa, imbrigliato l'evento dentro ai confini della normalità, ecco di seguito le precedenze italiche che, nel giro di qualche settimana, affioreranno, disarcionando conseguentemente le priorità imposte dal buon senso e dal ragionamento dettato dalle esigenze sociali:
1- Oltrepasseranno la fila tutti i politici di ogni ordine e grado, visto lo scatto di De Luca. Perché a lui si e a me no? sarà la nenia accompagnante la vaccinazione di tutti, ma proprio tutti, compresi gli uscieri di Montecitorio e del Senato, le loro famiglie, i loro amici, i giudici costituzionali, gli autisti, i segretari, i portaborse, insomma: tutto quanto fa politica.
2- Successivamente sarà il turno di tutti i possessori di ville montane o marine, visto che la chiusura forzata delle loro seconde, terze o quarte magioni, ne metterebbe a rischio l'integrità per il sospetto che muffe ed umidità corrodano la staticità dello stabile.
3- Sarà poi il turno dei proprietari di yacht, visto che le mucillagini alla lunga potrebbero provocare danni agli scafi; a seguire tutto il personale a servizio dei facoltosi armatori, le amanti, e il personale deputato al soddisfacimento delle necessità armatoriali.
4- Salteranno la fila pure i cardinali di paonazzo vestiti, non tutti per fortuna, e non tanto per ritrosia ai precetti evangelici ma per appartenenza ai punti 2 e 3 sopra indicati.
5- Anche i giornalisti amici dei punti 1-2-3 anticiperanno il loro turno, per il pericolo che la scomparsa del gusto e dell'olfatto provocati da Covid, possa nuocere al loro "felpaggiamento linguale" così meravigliosamente esercitato verso i loro padroni. (Anche qui, e per fortuna, molti non saranno ammessi al suddetto anticipo, essendo Giornalisti)
6- Sarà il turno degli amici degli amici: alcuni, per non dar nell'occhio, verranno assunti nottetempo da qualche Asl sconosciuta, altri si fingeranno facenti parte di un programma spaziale in partenza da lì a poco.
7- Toccherà infine ad una percentuale sensibile di orefici, ristoratori, antiquari, commercianti all'ingrosso e al dettaglio, ai principi della Roma nera, alle dame dei salotti della capitale e di quelle delle serate meneghine, a tutti coloro che non riuscendo a sbarcare il lunario, e la dichiarazione dei redditi ne è prova inconfutabile, dovranno necessariamente venire a contatto con persone di ranghi svariati ed inferiori, al fine di ricercare un'alternativa alla loro misera professione.
Dopodiché si potrà riprendere la fila e l'ordine prestabilito. Accadrà che, avvolti ed avvampati dal solleone, molti di noi diligentemente sopporteranno file infuocate, mentre tutt'attorno "lor signori" comparteciperanno flebilmente alle nostre sofferenze, tra risa ed abnormi verticali di Krug, con Re Flavio al comando dell'allegra brigata festaiola.
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