lunedì 24 agosto 2020

Bonomiadi

 

Carlo Bonomi continua nella sua opera denigratrice atta a devastare lo sforzo dell'attuale maggioranza a levigare le vergognose disparità sociali. Le Bonomiadi infatti sono l'emblema di quanto sia difficile operare in modalità socialmente non vergognosa. Egli continua nel cicaleccio infausto cercando di minare il cosiddetto assistenzialismo, sperando che le risorse s'indirizzino, come da quarant'anni a questa parte, nelle tasche infinite dei soliti noti, quelli tra parentesi che durante il lockdown si sono pappati la bellezza di 2,7 miliardi in CIG non dovuta. 

E se un furto da 2,7 miliardi avrebbe ovunque innescato una sana inchiesta della magistratura e magari chissà, messo in galera qualche buontempone travestito da industriale, dalle nostre parti questa notizia, certa, verificata, è stata occultata dai "Giornaloni" veneranti quell'oasi di pace e giustizia che comunemente chiamiamo Confindustria. 

Carlo Bonomi ha il dente avvelenato soprattutto verso il M5S e questo da solo basterebbe per fiondarsi in cabina elettorale per dar loro il nostro voto. I segni infatti molte volte fanno riconoscere la strada giusta. L'avversione di quelli alla bonomi è motivo per chiedersi "perché tanto astio? Sarà mica per il fatto che alcune scelte, alcuni irrigidimenti sistematici dei pentastellati nocciono gravemente alla salute del progetto dei riccastri, ovverosia il mantenimento del sistema proteggente insalubri privilegi da sempre mantenuti per coloro che, fingendosi imprenditori, giocano nel monopoli finanziario, autentico azzardo mascherato da arte ingegnosa per portatori di gessati firmati, devoti al dio lucro.

E mi viene pure in mente al riguardo la sparizione di 30 milioni di euro che Antonio Conte aveva deciso di affidare ad un broker inglese per farli aumentare ancora di volume. Mi chiedo: ma trenta milioni di euro se rimanessero trenta milioni di euro, quale dannato danno arrecherebbero al loro proprietario? Perché bisogna sempre investire? Non sono sufficienti trenta milioni per vivere alla grande? Che necessità abbiamo di continuare ad ingigantire somme così spaventosamente irriguardose verso chi non sa cosa mangiare? 

Ragionando così, bonomicamente per intenderci, rischiamo di perdere il senno e la ragione. Guardatevi intorno e ditemi se mi sto sbagliando! (la pizza rinsecchita a 25 euro venduta da Briatore a Montecarlo è il Bignami di quanto appena enunciato.) 

Besos!    


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