Normodotati di ogni estrazione hanno ben chiaro che in fin dei conti questo governo potrebbe durare, visto cosa c’è in giro di alternativo. Soffermarsi sulle vicende labili mentalmente del Cazzaro è ormai sport praticato da molti, la Sora Cicoria invece sta avanzando, purtroppo, nei sondaggi e anche la spiritosaggine con cui ha chiesto luce e verità sulle grandi tragedie occulte italiche, di stampo fascista, ha lasciato ahimè il tempo che trova.
Emerge a grandi falcate la voglia di dimenticare, sia in ambito pandemico che in quello politico: discoteche stracolme, tentativi di riabilitazioni di "personagiacci" alla Puttaniere per intenderci, sono gli esempi più eclatanti; tenere la barra al centro contro ogni tentativo di sviare verso insulsi lidi è il nettare per un salubre ragionamento; non occorre essere geni per comprendere il frenetico e fremente desiderio di molti a partecipare al Taglio della Torta Europea, a cominciare da quel Bonomi a capo di Confindustria, simbolo della rapto-tecno-finazia-plutocrazia, per fortuna, al momento solo ricordo di anni tragici.
Non svettano, non si evidenziano invece relazioni di appartenenti al M5S con fatti di sospetta illegalità. E dire che i nemici, che sono tanti, continuano imperterriti a scavare al fine di incastrarli. Vuoi vedere che alla fin fine sono per davvero lindi ed immacolati?
Ultimo pensiero: non occorre far finta di emulare gli altri caro Premier riguardo al problema degli sbarchi. Dal mio punto di vista: quaggiù siamo tutti uguali, unica differenza è la fortuna di nascere in un luogo piuttosto che in un altro. Fermare l'arrivo dei profughi va indirizzato sempre e comunque nell'ottica dell'accoglienza e pertanto: capire chi ci guadagna, chi finge di non essere in Europa, chi li usa per tornaconto, chi non riesce a progettarne il futuro. Il pensiero di riportarli a casa loro, e se potessimo soffermarci sul fatto che andare via dai propri luoghi natii rappresenti per loro la migliore delle possibilità, forse molti mugugni scomparirebbero, è idiozia allo stato brado. Chiudere la porta di casa mentre fuori imperversa il finimondo è testa di struzzo affogata nella sabbia.
La lotta alle prevaricazioni, al distanziamento sociale (inteso come l'obbrobrio della disparità economica), ad una ridistribuzione delle risorse: se transitassimo tutti in questi paraggi forse la vita ci apparirebbe com'è in realtà: un soggiorno paritario, non propriamente lungo e, di default, fin troppo irto.
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