martedì 25 agosto 2020

Bella Amaca!

 

Come i vescovi simoniaci

di Michele Serra

Bisogna riconoscere che essere arrestati per truffa mentre si scende dal panfilo di un miliardario cinese non è una cosa alla portata di tutti.
Se poi l’arrestato è un signore che ha costruito la sua fama sulla lotta contro l’establishment che affama il popolo, il reato di truffa riluce di una sua speciale efferatezza.
Come il digiunatore sorpreso in un all you can eat, come la vergine che rivela di avere dodici figli, Steve Bannon ci fa capire che tutta la solfa anti-plutocratica della destra populista è un clamoroso caso di simulazione. Sulla scia dei vescovi simoniaci che trafficavano in indulgenze, questo signore, non bastandogli il fiume di denaro (di gente ricca, mica di poverelli) che finanzia il nuovo fascismo mondiale, vendeva ai fedeli pezzi del fantomatico Muro di Trump perché potessero salvarsi l’anima blindando il loro pollice quadrato di Paradiso Americano. Un’esca per poveri gonzi spaventati i cui proventi, secondo l’accusa, non servivano per comperare il calcestruzzo ma per finanziare lo stesso Bannon, la cui intera vita si è dipanata, con alterne fortune, nell’anticamera del famoso establishment, vedi la rocambolesca vicenda della magnifica certosa duecentesca che l’ideologo vorrebbe trasformare in Accademia dell’Occidente Cristiano-Giudaico, non si sa se per muovere guerra ai Mori o all’Imu.
L’odio di classe è sempre esistito, ha una sua fisiologia e perfino una sua legittimità etica.
Ma agitarlo in funzione del proprio successo personale, anche economico, è abbastanza disgustoso. I quattro quinti degli ideologhi e degli agitatori del populismo mondiale detestano l’establishment solo perché non riescono a farne parte.

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