martedì 18 febbraio 2020

Tutto vero



Ci ha rotto le gonadi per troppo tempo sulla prescrizione, ha ingolfato, ingarbugliato la già di per sé modesta e fradicia di inamovibilità politica nostrana. Ha tentato di emergere dal barile profondo del futuro anonimato. 
Ed infine è andato a sciare in Pakistan. Tutto vero, accertato. Guardatelo in foto. Non dico altro per non incorrere in sproloqui di bassa grana. Lascio la parola a lei...

Il mantra degli affari sulla vetta del mondo per il Paulo Coelho di Rignano sull’Arno
Sci - L’ex Rottamatore se n’è andato in Pakistan

di Daniela Ranieri

“Ci sono momenti in cui è bello riscoprirsi a riflettere, ammirando la natura incontaminata. Anche a 4.000 metri. E quassù non ci sono polemiche ma solo tanta bellezza”. Le parole, come avrete capito dalla loro sconcertante banalità, sono di Matteo Renzi, il Paulo Coelho del Valdarno.

Sembra di vederlo, seduto nella posizione del loto, mentre medita e recita mantra coi monaci del posto bevendo tè masala. Gli è che il Nostro, dopo aver posizionato i candelotti di dinamite nelle Istituzioni, è partito per le nevi del Pakistan. Sappiamo cosa state pensando: ma come, fino all’altro ieri era qua che minacciava di far cadere il governo sulla prescrizione, e adesso è già sulla vetta del mondo che si atteggia a Dalai Lama, staccato dalle cose terrene, tipo Brad Pitt dopo 7 anni in Tibet? Purtroppo il primo ministro pakistano Imran Khan ha rovinato l’eterea visione, pubblicando sui social una foto che immortala i suoi compagni di “ski-trip” (vacanza sciistica): attorno a un tavolo da giardino, in un cortile che potrebbe pure essere quello del resort “Il Coccio” dell’amico Marcucci in Garfagnana, siedono la principessa Beatrice di York (figlia di Andrea, amico di quell’Epstein arrestato per traffico di minori e suicida), l’ex premier spagnolo Aznar, il finanziere paki-americano Zia Chishti, l’ex ambasciatore pakistano negli Usa Ali Jehangari Siddiqui, un capo della Tim più altri milionari in petrodollari, e infine, spaparanzato al sole a capotavola, lui, Renzi (sul tavolo ogni ospite ha un’aranciata oppure una tazza di tè: Renzi è l’unico che ha sia l’aranciata che il tè). La Verità ha scoperto il link tra questi ricconi ed ex potenti: la Afiniti, una società di intelligenza artificiale, a cui in futuro si farà sempre più ricorso in mancanza di quella naturale. Ignoriamo le competenze di Renzi sul tema (a onor del vero, era bravo con le slide), e in quale lingua si esprima, ma è evidente che la missione ha natura spirituale quanto uno yak tibetano ha contezza di Rignano sull’Arno. Ci viene in mente ora che Renzi sottoponeva un tariffario agli imprenditori che volevano parlare con lui: 100 mila euro, cinque volte quello che prendono i cantanti neomelodici per esibirsi alle comunioni. Un affarone per il Pil del Pakistan. Dove vige la legge del karma: le conseguenze delle nostre azioni ci seguono ovunque come un’ombra, ne siamo responsabili ed eredi. (Nell’interesse preminente dello Stato, chiediamo alla Farnesina se è possibile corrompere gli sherpa locali per rapire, rifocillare e trattenere l’Illuminato a 4000 metri per un po’, o almeno fino alla fine della legislatura).




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