lunedì 17 febbraio 2020

Tornare ai bei tempi


Dunque la corsa è iniziata, i guanti sono stati lanciati: nel 2021 ci saranno le elezioni per il sindaco e la giunta comunale di Roma. 
Ieri le Sardine e gli amici del Cazzaro Verde si sono ritrovati a poca distanza per iniziare il lungo viaggio che porterà i romani a scegliere il nuovo primo cittadino. 
Guardando in tv il servizio sull'adunata degli adoratori del dio Po, non ho potuto far altro di gustarmi la ricomparsa di facce che credevo scomparse, liofilizzate. Ed invece no! Aspettavano il garante per il loro approcciarsi, dal sapore molto commerciale, alla politica.
Sono i devoti dell'intrigo, della costante ricerca di prebenda, gli annusanti denaro, potere, accordi sfanculanti l'etica. Non li nomino, ma c'erano eccome all'adunata, ansimanti e impazienti di ritornar a dettar legge, ops! accordicchi fatti alla faccia di tutti noi. 
Comprendono tal signori che l'unica possibilità di risalire al comando è quella di stringersi attorno al mononeurotico imbelle straparlante pro likes, ieri ad esempio ha farfugliato qualcosa sull'aborto, tema difficilissimo ed ostico che non condivido. Roma è stata da sempre il campo di battaglia migliore, lo scrigno del lucro per eccellenza, la via maestra per il lugubre alemannismo, l'infiocinatura delle regole. 
L'attuale sindaca Raggi ha cercato di riportare la barra del comando nella legalità, riuscendovi in parte. 
Le attese bibliche per riparare i danni precedenti sappiamo che furono dovute all'immane fatica di ritornare a far contratti secondo quanto richiesto dalle norme. Prima infatti bastava una strizzatatina di occhi, una stretta di mano ed il gioco era fatto. 
Milioni di euro gettati al vento, opere erette solo per monetizzare. E soprattutto il gran gioco degli "amici degli amici."
La Raggi ha cercato di riportar legalità e per questo è stata azzannata dalle molteplici forme della onnipresente corruttela. 
La gente di Roma è stufa, stanca, nervosa nei confronti della paladina grillina, vuoi per la costante e vergognosa campagna mediatica da sempre sbeffeggiante la povera e solitaria sindaca e diretta e concertata da grandi epuloni smaniosi di continuare a gettar cemento e al tempo stesso proprietari di quotidiani pro affarismo. 
Virginia non è riuscita a spiegare la sua fatica mentre attorno nessuno gli ha perdonato l'enorme attesa nel riveder qualcosa di buono e saggio, lontano dal pernicioso andazzo, alla mafia capitale per intenderci. 
Se la Raggi avesse ripulito le strade di Roma dalla monnezza, senza indugiare, come ha fatto, per ricercar soluzioni eque ed oneste, forse non saremmo qui a decretar già la sua sonante sconfitta prossima ventura. 
Il Cazzaro è già spudoratamente in vantaggio, lo sproloquio di inesattezze già avviato. Non ci resta che prepararci alla visione del prossimo serial, incentrato sul ritorno di questi morti sociali viventi. 

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