Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
giovedì 11 luglio 2019
L'avanzare dei giorni
Da un po' di tempo sai, m'affastello nel cuore ogni mattina quando porto avanti il segna giorno nel calendario. So bene come la ruota giri, il tempo, ah questo monello! Tanto bistrattato, a volte scocciante presenza che vorremmo andasse più veloce, gli sbadigli per quando non passa mai, ma ora, ora si che lo vorrei ad andamento lento!
Ci sono dei segnali, sarei ipocrita se non ne vedessi l'eclatante entrata, come quando sbuffi perché è l'ora di mangiare! In certi momenti fingo che tutto stia andando nella normalità, evito di soffermarmi sui dettagli, appunto. Si, le solite storie tipo la vecchiaia, e allora quelli che se ne vanno da giovani, io i miei li ho persi che da tanto tempo ormai, bisogna farsi coraggio, d'altronde la sua vita l'ha vissuta etc. etc.
Non me ne frega nulla di quelle panzane, sai? Non oso pensare, sto quieto e silente accanto a te, senza alzare sguardi convoglianti a pensieri di cosiddetti forti e maturi.
Me ne frega meno di zero della ruota girante attorno alle frasi fatte! Ora siamo qui, domani non lo sappiamo. E' quest'attimo sfornate il sorriso, le parole, i discorsi che mi fai che m'interessa più d'ogni altro aspetto.
Diciamocelo: ci sono dei segnali, delle increspature, dei presagi. E allora?
Me ne infischio! Ora è il tempo, quello che è stato e che sarà, sia quando verrà! Intanto in questi mesi mi hai insegnato più cose tu che nessun altro. La fierezza di essere te stesso, il petto in tolda senza fronzoli, l'accettazione quasi oramai standardizzata. Un leone insomma. Ogni tanto certo qualche lamento, qualche caduta di umore, ma il sorriso quello non si è mai spento, l'hai sempre elargito, donato ogni giorno, ogni sera, ogni mattina.
La chiamano la buona battaglia ma sappiamo bene quanto sia impari. Attorno purtroppo avvertiamo un qualcosa di stonato, una remissività frutto dell'idea generale di quanto non serva più adoperarsi per stimolare, aiutare anziani in difficoltà. E questo è un male grande, anche alla luce della tua stupenda lucidità. Ho l'impressione di venir deriso se chiedo, pretendo, sorveglio sul tuo ricovero, come un anomalo Don Chisciotte credente in chissà cosa. Ma non mi scompongo, continuo a stressare chiunque, non solo per rispetto a te, anche per duellare con la malsana idea che vorrebbe si gettassero le armi per non prolungare la nenia finale.
Non ti preoccupare! Non cedo, e questo non vuol dire che sogno una rinvigorita mutazione delle attuali tue condizioni. Sono cosciente di quanto accadrà. Non ora, non adesso. E quest'ora la voglio vivere pienamente, nell'istante stesso, nell'attimo sfuggente. Ciò che sarà domani o, spero, dopodomani al momento non inficia la pienezza di ora. E sarà sempre così, te lo assicuro!
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