venerdì 12 luglio 2019

Da Ruby a Rubli


Giullari e macchiette stanno riportando il nostro paese nel luna park delle fregnacce, nel paradiso delle balle. Ricordate la vergognosa vicenda Ruby, con la maggioranza del parlamento chinato ai sommi voleri dell'Erotomane? Tra chi votò la pittoresca vicinanza alla madre di tutte le palle c'era anche lei, la sofisticata, principesca, attualmente impegnata a crearsi ruolo e posizione per divenire la prima donna presidente della Repubblica, al secolo Maria Elisabetta Alberti Casellati (Baronessa Viendalmare), la quale ha liquidato con "pettegolezzi" la vicenda Russia, petrolio, cresta da 65 milioni pro Lega, pare, che vede impelagato uno dei più vicini, vicinissimo, uomini del Cazzaro. 
Da Ruby a Rubli con in mezzo la solita, attanagliante, commedia sfarzosa dei dinieghi, delle possibili querele, della nonchalance istituzionalizzata in simili momenti sparsa a larghe braccia al fine di miniaturizzare eventuali richieste di chiarimenti. 
Nulla è lasciato al caso anche se la vaporosità, la noncuranza iniettata nei media vorrebbe ridicolizzare chi è tentato di approfondire vicende come queste, che potrebbero scatenare l'inferno. 
Contano molto sul fattore allocchismo, sperando che il caldo e il salmastro sviino l'attenzione. 
Da Ruby a Rubli il passaggio è ridondante. Giuggiole per nani inani.

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