giovedì 14 febbraio 2019

Fraintendimento


Molto meglio il fratello del candidato in pectore alla segreteria del Partito Disastrato! Se per lui contare era l’avanspettacolo che i soloni europei gustavano allorché arrivava la nostra delegazione, Zingaretti dovrebbe riflettere sulle ilarità, lo scompiscio che si creava nel palazzone, allorché ad esempio il Delinquente Naturale e la sua pletora giungevano con innaturale fretta, dettata dalle cene eleganti che l’attendevano sul far della sera, con smargiassate degne dei cinepanettoni, promesse alla Luna infarcite da barzellette da bar portuali, come non ricordare quella della mela al sapore di culo? E poi il Giullare Egoriferito che per un gruzzolo da spargere a mo’ di mancetta nelle tasche dei votanti, aprì porti e fazende agli innumerevoli sbarchi di poveri profughi, manlevando gli altri paesi da fastidiosi affari, il tutto condito da faraoniche promesse, vulgo Fregnacce, marchio di fabbrica di quella comica Era del Ballismo. Il fratello del Commissario Montalbano ha frullato la verità, arte nobile del suo partito, facendo finta di non vedere l’irritazione sgorgante da Burocraty City molto alterata con l’attuale governo solo per un motivo chiaro e lampante: gli stiamo rompendo i coglioni, mettendo i bastoni tra le ruote ai loro affaracci, alla nomenclatura infarcita di Gin Tonic, Moscovici (prima scialacquatore di bilanci ed ora integerrimo guardiano economico) e la maschera clownesca Guy, consapevoli come sono di avere i giorni contati e, di conseguenza, gustiamo del loro dimenarsi come anguille di Comacchio appena pescate. L’anonimato infatti, piatto forte del partito di Zingaretti, è proprio lì, a due passi!

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