sabato 16 febbraio 2019

La fortunata vicinanza


Passano i giorni tra alterne emozioni, agguati di paura associate a cascate rinfrescanti nello sguardo, nel tuo sguardo. 
Esserti vicino ora che il tempo si è ristretto è innanzitutto per me un privilegio, una fortuna, uno scrigno emotivo. 
T'ammiro come scapestratamente prima mai feci così pienamente; degusto la tua filosofia di pace, di effusione d'affetto, di sagacia. Sei l'Indomito, il Guerriero ma anche il Gandhi, lo Smorzatore di ire dettate dall'infausto momento. A volte ripercorro la nostra vita, la mia accanto a te che mi hai generato e già m'appaiono sentimenti di rabbia per come abbia scialacquato nella sbadataggine quel contatto filiale che ora avidamente ricerco nelle goccioline di rugiada create dal tuo soffrire eroicamente, senza sotterfugi di sorta; sempre fiero ed alto il tuo sguardo, attoniti i miei pensieri davanti al gagliardo che sei! 
Quando il mostro dibatte la coda lo trituri con la bellezza innata che possiedi, pregna di semplicità ferrea e granitica, sconquassante la cronologia dell'approntamento al volo verso ciò che pur essendo naturale, scritto nei cieli, sconvolge da sempre, ammutolendo sinergie in sinapsi. 
Ieri sera quando la febbre ha deciso di alzarsi hai sparso dal letto un crogiolo d'affetto, ricordando lo zio che ti fu padre e soprattutto la moglie di lui, la famosa zia che si prese cura di te, assurgendo al ruolo di mamma. La chiamavi, scusandoti con noi per questo capovolgimento di scale d'importanza, e Dio sa quanta devastazione ha provocato in me l'assistere a cotanto amore, emanato con attenzione, minuziosità, riguardo verso chi ha la fortuna, ("avuto" non lo dico né ora né mai! Per me "sei" al presente, ora e poi, senza passato!) di averti avuto genitore!
Hai ricordato pure il momento dell'addio allo zio, quelle parole soffiate sommessamente nel suo orecchio sul letto di morte "grazie per avermi cresciuto!"
E la mattina quando la burrasca è passata, eccoti nuovamente zar del mio cuore, dardi infuocati ripartenti dall'arco del tuo sorriso, della tua magnanimità infinita. 
E' un onore condividere questi momenti, pur consapevole che il treno si stia fermando; ogni sussulto, ogni intoppo, ogni lacrima vengono catalogate e riposte nel mio povero ed indegno cuore. Un archivio che custodirò gelosamente, vera ricchezza da tramandare ai posteri e che ti prometto, condividerò con chicchessia. Per il bene, la crescita ed il vanto di tutti noi.  
     

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