domenica 7 gennaio 2018

Sul treno


Niente, non c’è che dire: il viaggio in treno resta il più affascinante possibile, a mio parere! Anche oggi classica tappa La Spezia - Parma, si è rivelata come un crogiolo di affascinanti sensazioni poliedriche; armato di quotidiani mi sono ritrovato in un vagone popolato tra gli altri da una signora distinta settantacinquenne che ogni venti minuti si alzava per eseguire degli esercizi fisici nel corridoio, alzando le gambe ritmicamente e curvandosi per rinfrescar la colonna. Ad un certo punto si è diretta verso di me, chiedendomi se poteva dare una sbirciata a Repubblica ed iniziando una chiacchierata a cui ha partecipato un’altra signora seduta difronte a me, una cinquantenne espansiva, gioviale, curiosa, contagiante il dialogo attorno all’attuale situazione italiana in vista delle elezioni politiche. L’arzilla ginnasta ha sciorinato una perfetta commemorazione del femminismo, ricordandone gli albori da lei vissuti attivamente, mentre quella seduta ha dissertato attorno alla cultura, declamando libri letti recentemente, filosofando sull’importanza dell’apprendimento, a qualsiasi età, viatico per non cadere nella tentazione di sedersi sull’ignoranza per una vita silente e remissiva. Dal canto mio ho evidenziato del ritorno probabile del miliardario già Pregiudicato che in trent’anni non sono, o meglio non siamo, riusciti a rendere inoffensivo e che grazie ai suoi spropositati conflitti d’interesse, in special modo mediatici, riuscirà probabilmente a tornare in tolda per la definitiva rovina italiana. 
Arrivati a Parma ci siamo salutati contenti e speranzosi del fatto che, visto che come percentuale eravamo tre su venti presenti nel vagone, non sia detta ancora l’ultima parola riguardo al nuovo avvento dell’Era del Puttanesimo. Speriamo!

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