venerdì 12 gennaio 2018

Incontri temporali


Capita, eccome se capita! A me succede a flash, improvvisamente: realizzo che il tempo scorre, passa e la memoria corta fa finta di nulla. Poi basta una cena, un amico più giovane che seguivo in gioventù in parrocchia. Si parla, si ride, si ricorda, divertendosi. Guardando l'orologio comunica che non potrà far tardi, in quanto domani dovrà accompagnare suo figlio all'università. All'università! All'università!!
Mi si chiude la bocca, attonito faccio due conti tra me: se va all'università le cose sono due: o è un prodigio o ha almeno diciannove anni! La memoria lunga, si tramuta in corta, s'avvolge attorno alle giugulari. Il tempo passa! Ma come? Sembrava ieri che s'andava in campeggio! Saranno passate si e no tre quarti d'ora! 
Memoria, cervice, cuore: un tripudio di emozioni annichilenti: sto diventando vecchio! Manciate di "carpe diem" sfanculate alla grande, inascoltate dal frastuono inappetente dell'imbolsimento. La canizie avanza, l'incuria psicologica pure. Memento mori! Si me lo ricordo, a volte! Nell'altoforno che brucia occasioni e passioni, qualcuno me lo ha infingardamente installato, scompaiono in un lampo questi disagi, tutto il composto pressato che mi potrebbe nuocere. Speriamo che sia alimentato per sempre! Dovesse spegnersi infatti, rimarrebbero inutilità già differenziate, crepe dell'Io indotto a scrollarsi, da sempre, terrori epocali, sinapsi malvagie, timori riverenziali. 
Memento mori, ricordati che devi morire! 
Datemi un ennesimo carpe diem! Stavolta lo acchiappo al volo! 
Promesso! 
Cosa? Di che stiamo parlando? Non so, non ricordo...

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