domenica 14 gennaio 2018

Memento



Avrebbero potuto far finta di dimenticarsi dell'anniversario, magari dando la colpa a qualche impegno antecedente, distogliendo l'attenzione mediatica con intrattenimenti gioviali, anche circensi, loro somma specialità. E invece no: oggi stesso l'Ovvio andrà a Partanna a commemorare una delle massime vergogne epocali: cinquant'anni fa la valle del Belice fu colpita e martoriata da un micidiale terremoto e la ricostruzione, ancor oggi, rimane perversamente incompiuta; cinquant'anni di ruberie, d'inefficienze, di mafie onnivore. I nostri baldi amministratori stamani ricorderanno il padre di tutti gli scempi, una di quelle ragioni per cui uno stato dovrebbe essere messo alla porta da ogni organizzazione mondiale. 

Una gragnola di targhe, riconoscimenti, discorsi da ominidi, promesse alla Luna, tenterà di affascinare gli astanti come se tutto il marcio mafioso dei primi cinquant'anni, fosse stato commesso dagli Onnivorix, extraterrestri specializzati in razzie di dimensioni galattiche, da sempre in viaggio interstellare per danneggiare dignità di civiltà, rendendole prossime alla decadenza finale. Diranno ovvietà da guinness, evidenzieranno ritardi da rubrica "Strano ma vero" della Settimana Enigmistica. Si congratuleranno tra loro, affidando al fato, al capestro degli astri questa invereconda sceneggiata fondata da decenni sul lucro più becero, foraggiante squallida lestofanti da sempre su questo pianeta solo per gozzovigliare sulle disgrazie altrui. E parleranno ovviamente senza alcuna dignità, senza alcun valore, in glaciale amnesia; riuscendo ancora a captare eroici immarcescibili che, arpionati come un granchi allo scoglio durante le mareggiate, imperturbabilmente, perseverano a pendere dalle loro labbra, come allocchi qualsiasi.

Nessun commento:

Posta un commento