sabato 4 novembre 2017

Rigurgito





Io mi fermo qui. Mi spiace, lo so, per l'X, che si legge dieci, sicuramente un meraviglioso oggetto subitaneamente issato al cult della telefonia mondiale. 
Io mi fermo qui. Non parteciperò alla forsennata corsa all'acquisto dell'ennesimo gioiello di Apple. Potrà pure detenere, e avendo letto le recensioni ne trovo conferma, innovazioni stratosferiche, velocità supersoniche, tripudio di tocchi, di leggere strofinate palmari, tutto quello che volete, ma personalmente mi fermi qui. 
Lo ammetto: ho una sorta di rigurgito tecno-mediatico, non sopporto più di spendere centinaia di euro per poi, dopo sei mesi, piangere sul già obsoleto congegno nelle mie tasche, sorpassato dal nuovo anch'esso già quasi vecchio, in questa corsa simile a quella desertica su un'auto sparata a tutta velocità nella notte abissale del consumismo sfrenato. 
Pazienza se non potrò aprire il mio smartphone con un languido sguardo, come l'edizione X del cellulare della Mela, promette. 
Pazienza se non viaggerò alla velocità della luce dentro i meandri del web, grazie ad un faraonico processore. 
Pazienza. Preferisco fermarmi qui con il mio iPhone 7, che è ancora in grado di reggere il ritmo alla grande! 



Mi permetto pure di comunicare a questi veglianti nel Giorno atteso dalle genti, lo start della vendita mondiale del nuovo prodotto Apple, di non gioire oltremodo per la conquista, a più di mille euro, del suddetto, per due ovvie ragioni: la prima è che ad aprile, come da piano aziendale Apple, ci sarà la presentazione di un ennesimo nuovo prodotto, sfanculante questo. 
Secondo, una scommessa: molti di voi, vista la solerte e spasmodica attesa, temo abbiano la rubrica deserta sul modello Verdone in "Un sacco bello": alla "O" Olimpico stadio, alla "S" Stadio Olimpico, per intenderci. 
Sensazioni, così tanto per dire, che accosto con dolore a quelle code di pensionati davanti agli uffici delle poste ai primi del mese, pregne pure di liti nevrotiche, con lo scopo di arrivare davanti a tutti nel ritiro della somma mensile, avendo poi da trascorrere una giornata monocolore ed in solitudine totale.  
Non soffro d'invidia, non rosico, non mi agito nella notte.
Ho solo, e per fortuna, un rigurgito che attualmente m'impedisce di posizionarmi in coda per l'agognato, per voi, acquisto. 
Avverto di essere parte integrante di un meccanismo perverso, prolificatosi anche grazie alla mia dabbenaggine di star dietro a codeste novità, già odoranti di ricordi da soffitta. 
Non voglio più considerarmi responsabile dell'arricchimento sfrenato di pochi su una moltitudine che, mettendosi in coda per notti come questi sopra, conferma senza ombra di dubbio, di essere melliflua, malleabile e tendente all'ectoplasma assoluto, alla mercé di briganti, lucrosi ed affamati replicanti privati di umanità ed affascinati esclusivamente da slides promettenti crescite economiche tendenti all'infinito, per non si sa quale ritorno culturale o spirituale. 
Tutto qui. E buona coda. 

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