giovedì 9 novembre 2017

La giostra va


Cateno De Luca, un giorno i testi storici parleranno di lui, sicuramente. 
Dopo solo 48 ore dalla sua elezione, nelle file dell'UDC, alla regione siciliana, è stato arrestato per associazione a delinquere finalizzata all'evasione fiscale. 
Si parlerà di lui, quale simbolo di questa stagione, troppo lunga a dire il vero, di una politica di così basso spessore, da risultare solo affarismo. 
Non si riesce più a distinguere i cosiddetti impresentabili dalle persone oneste ed intenzionate a mettersi a disposizione per il bene comune, che ancora esistono, almeno spero. E questo per un semplice motivo: gli impresentabili portano voti. Perché negarlo, come fanno alcuni soloni dediti ad una esacerbante recita, di valore condominiale? 
Portano acqua al mulino, innalzano percentuali oramai striminzite per il sempre più galoppante astensionismo. 
Cateno De Luca è un simbolo della degenerazione, visto che oramai non ci colpisce più di tanto sapere che questo o quel candidato hanno avuto problemi con la giustizia. 
Il refrain ammorbidente, successivo ai provvedimenti giudiziari è sempre lo stesso: essi vengono colpiti da trame oscure dei poteri forti, ma non demordono avendo fiducia nella giustizia. 
Non potremo più fermare questo stillicidio esasperato ed esasperante, visto che, come a Messina, gli eroi sono proprio loro, ossia chi elargisce favori, piaceri al popolino, come il figlio ventunenne di Francantonio Genovese (condannato ad 11 anni in primo grado ex PD ed attualmente in Forza Italia) dall'alto delle sue diciassettemila preferenze parrebbe confermare. 
A tutto questo s'aggiunge una stampa sempre più amica e silente, quasi impaurita a raccontare verità che non riescono a venir a galla, dato il loro sistematico insabbiamento: sapevate ad esempio che il governatore del Lazio Zingaretti è indagato per falsa testimonianza sulla vicenda mafia capitale?
Cateno De Luca agli arresti ci fa ulteriormente riflettere, con l'aiuto anche della dichiarazione del ministro Minniti che allego sotto forma di esilarante vignetta: 



Dai ministro! Non possono esistere zone franche nel nostro paese? Quindi non ce ne sono? 
Rimango basito, esterrefatto! Invece di ammetterne non solo l'esistenza ma la continua proliferazione, il ministro degli interni sproloquia in merito come se fosse appena sbarcato da Marte. 
Ha mai provato ministro a girare per Ostia, per Napoli, per Bari, per Messina, per Roma? 
Grazie ai Cateno De Luca, alla loro opera "moralizzatrice", all'appoggio di tanti elettori, non solo le zone sono diventate città tendenti a regioni, ma nel contempo è scesa sotto livelli impensabili la cultura del paese intero, accerchiata da fobie, da instabilità economiche, e da esempi beceri dei politici locali; il tutto condito con l'imbarbarimento mediatico tendente al sonno neuronale di molti. 
Rifletta ministro e intanto tiri il cateno ops.. la catena! 

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