lunedì 27 novembre 2017

Gran bel pezzo!


lunedì 27/11/2017
IL PROTAGONISTA
L’ex Cav. illibato: né processi né mafia, solo lo spirito del ‘94

di Daniela Ranieri

Entra impettito come un tacchino e saluta il pubblico agitando i fogli, ormai una specie di coperta di Linus (un giorno capiremo cosa c’è scritto, forse la lista dei farmaci che prende, nel caso i paramedici dovessero fronteggiare un’emergenza in diretta). Un sorriso fisso, tra Siddharta e lo Stregatto. Sedere lì, nel “salotto buono della sinistra”, gli risveglia il fuoco sacro dell’animatore da crociera. “Sono anche io nel settore dello spettacolo. Ero amico di Gassman”. Rieccolo: crooner, attore, intrattenitore. Un’abbronzatura antica egizia, possibile solo se si vive a Haiti o se si è rivestito il soffitto di casa di lampade che emettono radiazioni Uva 18 ore al giorno. Fazio inizia subito a maltrattarlo tipo giornalismo anglosassone (“Esiste davvero il nuovo presidente del Milan?”); non ci eravamo illusi gli facesse domande sui suoi processi, anche perché la trasmissione dura solo 3 ore (forse bastava chiedergli: “Come si sente a non aver ricevuto un avviso di garanzia per rapina e furto di bestiame?”), e prosegue duro: “Cosa voleva fare da bambino?”. Qui B. attacca un racconto sentimentale lunghissimo come quelli dei vecchi che in gioventù ne hanno fatte quanto Carlo in Francia. “Sono passato attraverso la guerra, il papà mi è molto mancato, ha dovuto riparare in Svizzera… Lavoravo in una fattoria”.

Fazio gongola, più pesce lui nell’acqua di quelli nell’acquario; B. è inarrestabile (come sempre): “Io discendevo dalla collina, fino a dove passava il tram che collegava Olgiate con un altro paese, stavo ad aspettare per ore quando mio padre scese mi prese in braccio io continuai a riempirlo di baci…”.

La pubblicità ci salva dal pippone stratosferico; al rientro è peggio: “Parliamo del presente”, fa Fazio. B. si rianima, come Gasperino il carbonaro sotto il getto dell’acqua santa: “Ho un presente molto operoso, sono riuscito ad avere un programma che è un work in progress”. L’aveva detto nel pomeriggio, alla contro-Leopolda organizzata dalla Gelmini, dove aveva pure millantato di una sua “università” (forse è quella liberale locata a Villa Gernetto, in Brianza: i lavori sono in corso dal 2007) e di suoi personali sondaggi: “Ho incontrato italiani che disgustati da questi politici hanno deciso di non andare a votare”.

È vero che siamo un popolo di psicopatici, ma è quasi incredibile. Infatti: “Non teme che la riproposizione degli stessi politici spinga la gente a votare i Cinque Stelle?” Macché. “I 5S nella vita non hanno mai fatto niente”, manco una compravendita di senatori, una froderella fiscale, una corruzione di giudici. “Noi abbiamo avuto contro il capo dello Stato”, quello che lui è andato a pregare di ricandidarsi.

Parla lento, impastato. Ma i betabloccanti nulla possono contro la verve: “Che penso di Scalfari? La vecchiaia rende più saggi”. Si liscia Mario Draghi: “Io vinsi la battaglia per portare il nostro Draghi alla Bce” (niente più complotti orditi da Trichet-Draghi ai suoi danni). “Noi siamo già al 38%”.

Sempre nel pomeriggio gli era scappato un “in questa legislazione”, voleva dire legislatura; e un “Stasera sono da Fazio a Che tempo fa”, che sarebbe il meteo, ma vabbé.

“Nel 2013 feci la campagna di 23 giorni, aggiunsi 10 punti. Oggi siamo al 16…”. “Lei ha una memoria prodigiosa!”, fa Fazio in trance devozionale (40 milioni spesi bene). A un certo punto gli scappa: E Dell’Utri?”. “Dell’Utri è il bibliofilo numero uno in Italia ed è in carcere in seguito a un processo politico”, tipo Gramsci. Fazio annuisce. B. continua: “Questa storia me la ricordo al mattino al pomeriggio alla notte” (ti credo, dopo le parole di Graviano e la riapertura delle indagini per le stragi del ‘93). Chissà per cosa è in carcere, Marcello.

E i parlamentari? “Disgustoso che cambino partito”, e soprattutto che lo facciano gratis, non come De Gregorio. E le tasse? “I soldi si prendono perché con la fiat fax ci sarà meno evasione”, dice l’evasore più bravo d’Italia.

Chiude contro lo Ius soli: “Abbiamo avuto esperienze conoscitive di minori migranti” (una si chiamava Ruby Rubacuori, e in effetti quella volta non è finita tanto bene).

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