Mentre "C'è la luna sui tetti/e c'è la notte per
strada / le ragazze ritornano in tram / ci scommetto che nevica / tra due
giorni è Natale / ci scommetto dal freddo che fa" (cit. De Gregori),
mentre il sindaco Raggi viene massacrato più di Forte Apache, sbeffeggiata
dalla Meloni, si dalla Meloni, per la non approvazione del Bilancio, fatto mai
accaduto che mi devono però spiegare come sia stato possibile aver fatto in
anni addietro quando governavano lor signori, 13,5 miliardi di buco, che la
feccia di stampa servente non evidenzia e gli allocchi, quanti allocchi signora
madama, si bevono ossequiando non tanto il partito, quanto il padrone; mentre
Formigoni viene condannato a sei anni per corruzione, suonate le campane a
festa please, e il Pm del processo a Verdini, l'amico di quello che attualmente
è a fare la spesa al supermercato per intenerire i cuori, non pensando che il
non vederlo né udirne le sue colossali baggianate è motivo di grande gioia, lo
addita a truffatore; mentre il ministro ricoperto di Voucher col figliolo ed il
suo giornalino irrorato di soldi pubblici, spara boiate insulse credendosi
competente, mentre la Bella Etruriana dando sfogo al suo ego si risiede a
Palazzo Chigi, dimenticandosi di essere la Sconfitta fattasi persona,
continuando il suo lavoro d'incompetente, mentre accade tutto questo ecco
apparire in quest'alba luccicante di sole e luminarie lo scoop natalizio, ossia
l'indagine della Magistatura su Luca Lotti, per gli amici Lampadina, alter ego
di quello che per intenerirci è a riempire il carrello al supermercato di
Pontassieve con sguardo tetro, che è un po' come aver aperto un'inchiesta su
Stanlio, su Watson, su Pinotto tanto è stretto il legame tra i due potentissimi
del momento.
Indagato per una bruttissima storia emergente e coinvolgente la
Consip, ossia la centrale per gli acquisti della Pubblica Amministrazione, e
Tullio Del Sette che dell'arma dei Carabinieri è il comandante Generale,
"queste cinque stelle che senso hanno sulla mia pelle" (ri-cit. De
Gregori), Lotti è il motore del Giglio Magico, il fulcro di tutto quanto vi
possa essere di sotterfugio, l'ombra onnipresente in ogni decisione, comprese
quelle di fantasmino Gentiloni.
Ecco quindi arrivare un Natale amaro per
molti, gioioso per pochi e probabilmente destabilizzante, alla luce del dogma
evidenziante l'altissimo grado di corruttela in ogni meandro di questo stato
abitato da caste ignobili, corroborato da una stampa malvagiamente in
asservimento a cloache immarcescibili, ad eccezione di uno sparuto numero di
giornali e tv.
Tanti auguri a tutti (tranne ad Orfini che l'altro ieri dalla
Gruber ha equiparato Buzzi (di Mafia Capitale) a Marra, definendolo all'inizio
dei bagordi romani, incensurato; peccato che Buzzi aveva una condanna
all'ergastolo, poi graziato, per aver ucciso il suo socio con quaranta
coltellate.
Inezie al confronto di quello che sta combinando quella sciagurata
in Campidoglio!
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