martedì 12 agosto 2025

Perché mi piace...

 ...la letteratura russa! 


Tu sai che il capitale schiaccia il lavoratore. Da noi gli operai, i contadini sostengono tutto il peso del lavoro e sono posti in una condizione tale che, per quanti sforzi facciano, non riescono ad uscire dalla loro situazione di bestie da soma. Tutto il margine del guadagno, col quale potrebbero migliorare la loro sorte, procurarsi un po’ di tempo libero e con esso l’istruzione, tutto il soprappiù della paga è sottratto loro dai capitalisti. E la società è congegnata così che più quelli lavorano, più s’arricchiscono i mercanti, i proprietari di terre, mentre loro rimangono sempre bestie da soma. Quest’ordine di cose va mutato – e guardò fisso e interrogativamente il fratello.

Tolstoj, Lev. Anna Karenina 


Sono passati secoli da quando il grandissimo Lev scrisse Anna Karenina, ma nulla è cambiato, anzi, si è accentuato oltremodo l'abisso tra i lavoratori e il signor padrone, il quale, azzerando il rischio d'impresa, si è specializzato nel modello arpia, dilatando spaventosamente il profitto a scapito del lavoratore che, come diceva Marx, il salario è solo sopravvivenza, mentre il plusvalore derivato dal lavoro umano se lo pappa tutto il capitalista. E siamo ancor'oggi a trattare di plusvalore assoluto (vengono allungate le giornate lavorative che oltre alla sopravvivenza producono plusvalore) e relativo (con i macchinari che diminuiscono la tempistica per la sopravvivenza del lavoratore, aumentando il plusvalore.) 

Vi rendete conto che nulla è cambiato, e che tutto è peggiorato in questo tempo che lorsignori definiscono moderno? Ma de che?    

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