mercoledì 16 aprile 2025

L'Amaca

 

Il disarmo economico
di MICHELE SERRA
Se davvero la web tax è l’“arma finale” dell’Europa nelle trattative con gli Usa, da usare solo in caso di fallimento delle stesse, questo significa che una misura di equità (far pagare le tasse a chi non le paga, o ne paga pochissime) non vale in quanto tale, ovvero perché è giusta; ma solo come strumento di pressione per disinnescare la minaccia dei dazi.
Il rischio, a quanto si capisce, è che a fronte di un accomodamento sui dazi, i giganti americani del web, un tempo blanditi e ammirati dalle amministrazioni dem (incaute o complici?) e oggi parte organica del governo di miliardari al potere negli Usa, continuerebbero gloriosamente a godere di esenzioni e privilegi che non valgono per nessun altro soggetto economico privato. Il sopruso sarebbe infine consolidato, e per chissà quanti anni ancora l’Europa rinuncerebbe a pretendere che, a fronte di enormi introiti riscossi sul suo territorio, si abbia una tassazione equa.
Per quanto l’Europa sia solamente un’entità “metafisica” (l’espressione, amaramente negativa e quasi derisoria, è di Lucio Caracciolo), è tutt’altro che metafisica l’evidenza dei suoi problemi comuni, misurabili in miliardi non incassati, scialo di risorse pubbliche per una difesa Stato per Stato che vale il minimo rendimento con il massimo sforzo, una debolezza diplomatica e politica sempre più difficile da dissimulare.
Non ultima, arriva la presa d’atto che una misura sacrosanta (tassare i padroni del web facendo tornare sulla terra almeno una parte della nube di miliardi che la sorvola) rischia di essere disinnescata per sempre sull’altare della trattativa con Trump. Si chiama: disarmo economico.

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