mercoledì 23 ottobre 2024

Robecchi!

 

Migranti. I paesi non sicuri? Mirafiori, i Pronto soccorso e… Palazzo Chigi
di Alessandro Robecchi
Se non puoi deportare la gente perché viene da Paesi che non sono sicuri, la prima cosa da fare è riscrivere la lista dei Paesi sicuri e dire in giro che vale quella, non le sentenze dell’Europa, dove sono tutti comunisti. Come del resto sono tutti comunisti nelle procure italiane, dai cancellieri in su, come sono comunisti i medici che rispondono per le rime alla ministra Roccella. Insomma, non è facile stilare una lista di Paesi sicuri in un posto dove tutti, tranne i parenti di Palazzo Chigi e il ministro dei Trasporti in ritardo, sono comunisti. Se ci fossero tutti i comunisti che la propaganda di Suo Vittimismo Giorgia Meloni vede in giro, a quest’ora staremmo distribuendo la terra ai contadini, ma questo è un altro discorso.
Veniamo ai Paesi sicuri, o meglio a quelli insicuri, da dove la gente potrà scappare senza troppi timori di finire in un pollaio di massima sicurezza in Albania. La lista è in continua fase di aggiornamento e definizione.
Mirafiori. Ex grande fabbrica sovvenzionata dallo Stato, è oggi una media fabbrica sovvenzionata dallo Stato, un posto dove regna l’insicurezza (sai solo all’ultimo momento se sarai alla catena di montaggio o in cassa integrazione), e la popolazione diminuisce a vista d’occhio: da quasi settantamila di cinquant’anni fa agli undicimila scarsi di oggi. Nella domanda di asilo, il richiedente in fuga da Mirafiori dovrà motivare la sua richiesta, tipo: “La nostra popolazione è diminuita peggio che i Maya”. Esibendo anche la prova della perdita di potere d’acquisto, la richiesta di asilo sarà approvata senza problemi, anche se Salvini dirà che “questi qui di Mirafiori non possiamo accoglierli tutti”.
Pronto Soccorso. La richiesta di asilo presentata da chiunque fugga da un Pronto soccorso italiano sarà sicuramente accolta per motivi umanitari. Si porrà il problema tecnico di dividere i rifugiati: da una parte il personale medico e paramedico preso a botte da utenti infuriati, e dall’altra parte gli utenti infuriati. Per gli utenti, come motivazione basterà mostrare l’articolo 32 della Costituzione; per il personale medico e paramedico basterà la busta paga: nessuno avrà il coraggio di definire per legge “Paese sicuro” sale d’attesa che sembrano il Lazzaretto del Manzoni.
Palazzo Chigi. A sentire chi ci abita, Palazzo Chigi è il paese meno sicuro del mondo, che in confronto Rozzano è il Principato di Monaco. Ci sono spie ovunque, gente che diffonde chat, complotti, sgambetti, tutto a danno della povera Giorgia e dei suoi parenti, con lei che si rifugia nel classico atteggiamento passivo/aggressivo: ce l’hanno tutti con me, eccetera eccetera. Il richiedente asilo che fuggisse da Palazzo Chigi sarà sicuramente accolto, basta che sappia modulare bene la domanda: acuto stress psicologico di tipo paranoide aggravato da complottismo e dilettantismo dei gestori.
Emilia-Romagna. La categoria dei migranti climatici ci travolgerà a breve, e non si può certo definire “paese sicuro” un posto che si allaga una-due volte all’anno. Giorgia arriva con gli stivali senza fotografo, come si vede bene dalle foto del fotografo, però non arriva una lira, e c’è pure un disperso, il generale Figliuolo, commissario straordinario per l’alluvione: allertata la Protezione civile. Il migrante richiedente asilo dalle zone alluvionate dell’Emilia-Romagna dovrà però specificare di non essere implicato con la cementificazione selvaggia di intere zone, che se si chiamano “pianura alluvionale”, come ti insegnano alle elementari, un motivo ci sarà.

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