venerdì 25 ottobre 2024

Continuano a morire

 

L’emergenza
In tilt il sistema dei controlli “Pochi ispettori e manca la regia”
di Rosaria Amato e Valentina Conte
ROMA — L’ultimo controllo comunicato dall’Ispettorato nazionale del lavoro è a un negozio di casalinghi di Catania. C’erano commesse pagate in nero. Sanzione da 5.700 euro. Esemplare dell’impulso arrivato agli ispettori dal ministero del Lavoro: fare in fretta, fare numero. Aumentare le ispezioni così da arrivare a 100 mila che poi sono quelle fatte nel 2022. Per fare numero in poco tempo si trascura la qualità e l’efficacia. Anziché uscire in squadra a ispezionare cantieri importanti, come quello della strage di febbraio scorso a Firenze con 60 subappalti, si preferisce quello che in gergo si chiama “accesso breve”: ispezioni veloci, ore anziché mesi, un ponteggio che non va, i contributi non pagati e via.
E siamo quindi ai numeri aggiornati che non ci sono. Gli stessi uffici dell’Ispettorato, che da poco hanno cambiato il sistema informatico, stanno appuntando le ispezioni sul foglio Excel, a mano. Ufficialmente siamo fermi ai dati 2023, attorno alle 70 mila ispezioni. Ma quanto si va in profondità? Gli ispettori sono pochi e sottopagati. In base al piano dei fabbisogni 2024-2026 ne mancano oltre mille, tra ispettori tecnici e del lavoro. L’intera pianta organica dell’Ispettorato dovrebbe essere di 7.781 unità: a dicembre erano 5.149. Il 60% dei vincitori degli ultimi due concorsi non hanno preso servizio. Troppo lungo l’iter per l’assunzione, troppo bassa la paga: 1.600-1.700 euro netti al mese. Architetti e ingegneri fuggono.
La ministra del Lavoro Marina Calderone per ora ha indetto un solo nuovo concorso per 750 ispettori. Ma 500-600 di questi vanno a rimpiazzare le rinunce dei concorsi precedenti, non sono nuovi. Molte norme hanno depotenziato gli interventi. A partire dall’avviso all’impresa 10 giorni prima dell’ispezione (l’Ispettorato nega però che si applichi ai controlli sul lavoro). La “diffida amministrativa”: se ti faccio l’ispezione, trovo l’irregolarità e tu la sani, niente sanzione. L’immunità ispettiva: ti controllo oggi e poi stai tranquillo per un po’. Senza parlare delle banche dati che non si parlano, del caos burocratico tra Ispettorato, Inps, Inail, Finanza e Carabinieri. Non esiste una regia. Eppure i controlli quando ci sono funzionano: dopo la morte di Satnam Singh (abbandonato senza cure dopo aver perso un braccio in un incidente di lavoro) ci sono state ispezioni a tappeto nelle campagne di Latina, che hanno prodotto una corsa alle regolarizzazioni: le assunzioni sono aumentate del 53,8%.
Una fiammata, però: manca ancora «una concreta emersione dei lavoratori stranieri divenuti irregolari, vista la regolarizzazione avviata nel 2020, che vede ancora molte pratiche inevase a distanza di 4 anni », sottolinea la Fai Cisl. La sicurezza sul lavoro costa: lo sanno bene le imprese di costruzione che applicano il contratto edile, che prevede 16 ore di formazione preventiva sulla sicurezza e l’aggiornamento a tre anni (e non a cinque, come in altri settori). Oneri che spingono molte aziende a optare per il contratto metalmeccanico, o multiservizi, o per il nero.

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