mercoledì 3 aprile 2024

L'Amaca

 

Un uomo che fa il Papa
DI MICHELE SERRA
Papa Bergoglio piace sempre di meno ai cattolici tradizionalisti e forse è per questo che piace sempre di più a un miscredente come me. La sua idea che un Papa vada vegliato “non sui cuscini ma già chiuso nella bara, come in tutte le famiglie”, è l’ennesimo colpo inflitto alla pompa regale che circonda da secoli il capo della Chiesa romana. Nel suo nuovo libro (già bestseller in mezzo mondo) giudica “troppo impegnativo” l’attuale rituale, e dice di avere dato disposizione, per i suoi funerali, che il suo corpo non sia esposto.
Sia semplice pudore, sia un gesto “politico” contro il culto materiale di una figura che dovrebbe esercitare soprattutto un magistero spirituale, ma nei secoli è stato soprattutto un regnante e un potente, l’idea che ne deriva è comunque la restituzione del Papa a una dimensione tipicamente umana, un prete nella sua bara (o un frate, come il Francesco dal quale prende il nome), un uomo che scompare e non intende dare troppo disturbo, anche se ringrazia per l’affetto e la vicinanza di tanti.
Questa dimensione “dimessa” e formalmente “povera” di Bergoglio è rivoluzionaria quanto lo fu il francescanesimo. Chi detesta Bergoglio perché lo considera eterodosso e poco dogmatico, deve spiegare prima di tutto a se stesso che cosa c’entra Dio con i troni, gli ori, la forma (controriformista) che fa della religione una replica del potere. Ogni volta che ascolto o leggo Bergoglio mi domando che cosa direbbe di lui, oggi, Ermanno Olmi, e ripenso ai suoi Cento chiodi, testamento antidogmatico, e umanistico, di un cattolico molto eterodosso.
Se Dio esiste, non siede su un trono: è il solo punto fermo, a proposito di religione, sul quale possiamo convenire anche con questo Papa.

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