Una stupidità che fa il paio con la scelta del sindaco-fantasma di Roma, Roberto Gualtieri, e di alcuni dem di bloccare la cittadinanza onoraria per Julian Assange decisa da tutti i partiti con una mozione proposta da Virginia Raggi e dalla vera sinistra e votata (a fatica) persino dal Pd. Assange è perseguitato dagli Stati Uniti e dai loro servi per aver fatto il giornalista e svelato i loro crimini di guerra: recluso per sette anni nell’ambasciata dell’Ecuador a Londra e da cinque in un carcere britannico, fra privazioni e torture psicologiche indicibili. Ora rischia di essere estradato negli Usa e condannato a 175 anni di galera per aver pubblicato documenti veri. Il 20 febbraio l’Alta Corte del Regno Unito esaminerà il suo ultimo ricorso, l’ultima sua speranza di tornare libero. Un endorsement dalla capitale d’Italia (come quello del 2022 per Patrick Zaki) sarebbe un segnale importante, visti i silenzi dei governi turboatlantisti Draghi e Meloni. Ma ora il sindaco si proclama “neutrale” (tra un giornalista e chi l’ha ingabbiato per le sue notizie) e il Pd romano invoca “altre priorità” ben più urgenti di Julian: massì, lasciamolo estradare e seppellire in un carcere americano, poi magari ne riparliamo con calma. Sennò l’ambasciata Usa chi la sente. La prossima volta Assange si scelga meglio i nemici: si faccia arrestare in Ungheria.
Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
mercoledì 7 febbraio 2024
Stupidità
Gli editti stupidi
di Marco Travaglio
Non abbiamo ben capito se la presenza di Giuliano Amato nelle carceri italiane per presentare il suo ultimo libro sia una pena accessoria per i detenuti (che, qualunque cosa abbiano fatto, non la meriterebbero), o invece il giusto riconoscimento a un uomo politico che in 85 anni suonati ha frequentato tanti inquilini (perlopiù mancati) delle patrie galere. Sia come sia, la decisione del Dap di rinviare il lieto evento previsto ieri a San Vittore non è forse l’anticamera del fascismo, come s’è affrettata a presentarlo Repubblica in prima pagina (“Divieto di parola”: ullallà, non male per chi fino all’altroieri compilava liste di proscrizione contro “putiniani” immaginari per radiarli da università, tv e giornali). Ma è certamente un sintomo di stupidità che non stupisce, visto che arriva dal ministero della Giustizia guidato da Carlo Nordio. Che ora, non bastando Amato, minaccia di partecipare pure lui alla presentazione con Amato, raddoppiando il danno sugl’incolpevoli reclusi. È la stessa ottusa stupidità della fatwa lanciata dalla Stampa contro il dibattito promosso dai 5Stelle nella loro scuola di formazione fra un libero pensatore di destra, Marco Tarchi, e due di sinistra, Donatella Di Cesare e Stefano Fassina, scomunicati come “rossobruni” da chi non sa neppure il significato delle parole che usa e necessiterebbe di un buon armocromista.
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