A quel punto ha iniziato a rispondere a pene canino. Domanda sulla sua querelomania: “Hanno arrestato mio padre e mia madre, indagato mia sorella, mio cognato e me” (per dire la sua bella famiglia), ma poi “mio padre e mia madre sono stati assolti” (in un altro processo: quello dell’arresto è in corso e il pm ha chiesto la condanna di padre, madre e sorella) e “io sempre prosciolto o archiviato” (è imputato nel processo Open), mentre “il Fatto è stato dichiarato colpevole di diffamazione progressiva e costante” (ma la colpevolezza si decide in Cassazione, non in Tribunale: dovrebbe saperlo almeno suo padre che in Cassazione ha appena perso). Domanda sui soldi da Bin Salman, ritenuto da Cia e Onu il mandante dell’assassinio del giornalista Khashoggi: “Sa come si chiama il capo della Cia? Sei mesi fa era con me ad Amman e parla con Bin Salman sul Medio Oriente” (ma non prende soldi da lui e non è senatore). E a Riad “i diritti sono aumentati: le donne guidano la macchina”. Ogni tanto, come i vecchi guitti di Polvere di stelle, rimembra le vecchie gag: “Io ho preso il 40% e gli altri no”. Risultato: 6,7% di share, minimo storico di Ottoemezzo senza Sanremo o la Nazionale contro. Uno sfollagente. Un tempo lo guardava anche chi lo detestava. Ora pare che si stia sulle palle da solo.
Un luogo ideale per trasmettere i miei pensieri a chi abbia voglia e pazienza di leggerli. Senza altro scopo che il portare alla luce i sentimenti che mi differenziano dai bovini, anche se alcune volte scrivo come loro, grammaticalmente parlando! Grazie!
sabato 17 febbraio 2024
Ei fu
di Marco Travaglio
L’altra sera a Ottoemezzo c’era il juke-box di Bin Salman, se possibile più respingente del solito. Parlava col “noi” maiestatico, manco fosse il Papa (ma “noi” chi?). A parte le freddure (“La verità ti fa male, lo so”, “Conte è una banderuola, noi siamo coerenti”, “Il Superbonus ha distrutto il Paese”, “Il mio libro è andato bene”, “Ho una credibilità internazionale”), è riuscito a non dire una cosa vera in 35 minuti. Si è vantato contemporaneamente di aver creato i governi Conte-2 e Draghi e di aver votato la commissione Covid sui governi Conte-2 e Draghi. Ha chiesto di indagare su “Conte che chiamò Putin e fece entrare l’esercito russo in Italia”. Ma il Copasir ha già indagato e sentenziato che la missione russa del 2020 fu “esclusivamente in ambito sanitario con il compito di sanificare ospedali e Rsa… sempre scortata da mezzi militari italiani”: può raccontargliela l’amico Guerini, allora alla Difesa, che la preparò con i russi prima della telefonata Putin- Conte e alla fine ringraziò Mosca. Poi si è bullato di aver “chiesto nel marzo 2020 di riaprire le scuole”, il che avrebbe evitato un milione di anoressici o bulimici: ma lui chiese di riaprire tutto, non solo le scuole, dopo tre settimane di lockdown perché “col virus possiamo convivere”, proprio nel giorno del record di morti (889). Poi ha detto di aver esibito in tv il conto corrente da 15mila euro perché chi governa non deve far soldi: ma era il 2018, governava Gentiloni.
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