giovedì 8 febbraio 2024

E li chiamano autori!

 


La casualità mi ha imbattuto ieri sera in un inverecondo momento di spettacolo, chiamiamolo così, un irrispettoso esempio di cretinismo, da parte di chi dovrebbe confezionare l’evento annuale che, bene o male, raduna molti pensanti, o presunti, attorno alla tv.
Non si tratta di fare i puristi, ma di evidenziare quanto pressappochismo vi sia nelle cervici strapagate di chi stila una scaletta illogica, costellata di snervante pubblicità, vedi imbecilli della divani e divani, o stacchi su nave da crociera, o palchi delle due ruote e quant'altro. Un mix di stratosferica incapacità artistica. E si capisce perché tale Amadeus mai potrà scalfire il ricordo festivaliero del pippobaudismo, o il pur bravo e capace Fiorello accostarsi ai Walter Chiari di una volta, giacché i suoi quattro o cinque autori personali, lo portano ad organizzare fetecchie come quella di ieri sera, col godimento estremo di Sinner, il cui rifiuto a partecipare all'accozzaglia gli è valsa una gioia ben più superiore di un break a Nole.
Considerata la grande presenza di "rumoristi" canori in questo circo di periferia mediatica, che pare avvicinino menti giovani al festival, quale occasione migliore sarebbe stata di presentar loro, decorosamente, Tony Manero, Vincent Vega in persona, andando a rivangar cammei immortali? E invece gli autori, Amadeus, Fiorello cos'hanno preparato? Il ballo del Qua Qua, ridicolizzando, travolgendo Travolta con quella ricerca di comicità tipica di una gita scolastica o di un gioco in una taverna portuale pregna di bagasse.
E tu Tony, Vincent: era necessario sottostare a tutto questo per qualche dollaro in più?
Non oso pensare cosa questi scolaretti dello show staranno confezionando a Massimo Decimo Meridio, al secolo un leggermente appesantito Russel Crowe, previsto per stasera! Gara di rutti? Duello con spade di plastica? E perché non cercare di invitare anche il dottor Hannibal, apparecchiandogli una tavola con scherzetti alla Bombolo per intenderci?
Ed infine: fateci conoscere il nome del cretino che ha previsto la sequenza temporale tra il mitico Giovanni Allevi e la sua narrazione del dolore, e l'avvilente ballo del qua qua che resterà nella storia quale scempiaggine da tramandare ai futuri sceneggiatori!
PS: quest'anno credo di stoppare la visione, seppur a spot, soprattuto perché m’agghiaccia la ferale notizia del "rumorista" in testa alla classifica provvisoria, che neanche nomino, per rispetto alla Musica.

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