venerdì 9 febbraio 2024

Melmoso

 


Ci sono vicende che travalicano i sentimenti e i luoghi comuni di noi mortali, insufflando una specie di disagio di specie, un incontrollato malessere sociale, miasmi scatenanti per lo più nausea. 

Ogniqualvolta apprendo notizie come questa, ovvero le diatribe tra i componenti della famiglia sabauda per antonomasia, cerco spasmodicamente di comprendere i motivi che germinano guerriglie tra coloro che, in forza del potere conquistato grazie al sistema vigente da oltre un secolo su questo pianeta e via via sempre più divaricante e oppressivo, potrebbero vivere mille vite nell'agio senza temere criticità alcuna. 

Margherita Agnelli, madre di John, Lapo e Ginevra Elkann, pur ricevendo in eredità qualcosa come un miliardo e mezzo di euro, ha il dente avvelenato al punto di intentare una causa contro i suoi figli. In virtù di cosa? Di essere stata fregata al momento dell'apertura del testamento della madre Marella Caracciolo, accusando notaio e prole di averle occultato gran parte del patrimonio. La procura di Torino ha indagato oltre a John il notaio elvetico, già di per sé un must, tale Urs von Gruningen (e qui sarebbe buona cosa udire i nitriti del cavallo) di Gstaad (una riserva svizzera di sfacciatamente opulenti.) 

Pensare che Margherita versava dal 2004 alla madre Marella otto milioni all'anno, in rate, quale compenso per la rinuncia della vedova ad una parte del lascito del marito Gianni Agnelli. 

Rinuncia e compenso di otto milioni all'anno per le presunte sofferenze della mamma vedova, che probabilmente ne possedeva già in tale quantità che rappresentavano per Marella uno zuccherino dentro all'Eridiana. Ma lei li voleva quegli otto milioni...

E quindi la battaglia legare prosegue tra questi ricconi inconsapevolmente storditi da una modalità di vita insonorizzata, melmosa, per certi aspetti insignificante, lontana dalla realtà vissuta dalla stragrande maggioranza degli umani. 

Miserevole vicenda illogica, senza quel frizzantino vitale che questi epuloni mai potranno provare e che nessun conto in banca potrà loro materializzare.     

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