Questa l’abbiamo già sentita
DI MICHELE SERRA
Vengono ripresi con scandalo post come quelli dell’avvocato di Filippo Turetta, o di politici locali e nazionali (soprattutto leghisti ma anche meloniani) che tendono, diciamo così, a ripartire su entrambi i generi le responsabilità della violenza maschile: la figura della femmina “che provoca” viene esplicitamente tirata in ballo.
Credo sia importante sapere che questo genere di dichiarazioni non è affatto “scandaloso”: ovvero non tende al “turbamento della coscienza e della serenità altrui” (Treccani). Al contrario, è in buona sintonia con il sentire di una grande quantità di italiani, e purtroppo anche di italiane. Impossibile dire se la maggioranza oppure no: comunque quanti ne bastano a farci leggere quei post, quelle dichiarazioni, come qualcosa di consolidato e di conformista (mi viene da dire: di governativo), certo non di eccentrico o di provocatorio.
Di qui devono partire, io credo, le molte migliaia di ragazze e di ragazzi che hanno deciso di “fare rumore”: passati l’emozione e la rabbia, non dovranno lottare contro pochi trucidi, ma contro la mentalità di una marea di persone, spesso brave persone, per le quali è normale (perché “è sempre stato così”) che le donne facciano un uso circospetto e limitato della propria libertà di movimento e di relazione.
In manifestazione, quando si è in tanti, ci si illude di essere travolgenti. Ma tutto attorno c’è un muro di gomma, ed è contro quello che è difficile lottare. Ci vogliono nervi saldi. E quando un tizio di scarsa fantasia dice che le donne se la vanno a cercare, non bisogna scandalizzarsi. Bisogna dirgli: questa l’abbiamo già sentita. È vecchia di secoli.
Non è che ti viene anche qualcosa di intelligente da aggiungere?
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