martedì 23 maggio 2017

In memoria


Ci si vedeva quasi sempre di mattino, anzi, all'alba. Tutte e due infatti amavamo quei momenti in cui il silenzio cominciava a rompersi per il risveglio, sempre più generalizzato, della città. Oltre al consueto saluto, chiacchieravamo del più e del meno, secondo la liturgia mattutina. 
Franco era un amante ed un intenditore della natura. Amava andare a scorrazzare nei suoi campi, a Valdipino, adorava il contatto con la terra, mi trasmetteva le architetture progettate nella notte che al pomeriggio avrebbe trasformato, attraverso la sana fatica, in realtà. Lavorava in Comune, e ne andava fiero. Amico di tutti, faceva parte di quella schiera di poche persone che, se interpellate per qualsiasi necessità, si rendono sempre disponibili, aumentando semplicemente le ore del giorno.
Franco Figoli non c'è più, se ne è andato all'improvviso, come era nel suo stile, alla Batman. Lo voglio ricordare così in questa alba triste, nella quale prendo impegno solenne di portare avanti la nostra comune condivisione, apprezzando le prossime che verranno, godendo anche per lui della fragranza pregustante l'arrivo di Messer Infuocato.
Ti sia soave la terra, amico del mattino!


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