domenica 12 gennaio 2014

Giulia non sa...


Giulia non sa ancora di essere diventata famosa e motivo di coliche biliari ai danni di personaggi ambigui, di truffaldini manipolatori della realtà, di utenti di agiatezza, di lusso mascherato, di vacuo fatto passare per rettitudine morale.

Giulia è stata battezzata questa mattina, assieme ad altri 31 amici, da Papa Francesco e la sua prerogativa è quella che i suoi genitori sono sposati solo civilmente. Se fosse nata dieci o sette o quattro anni fa ai genitori che sognavano il  Battesimo di Giulia nella Sistina celebrato dal Successore di Pietro, sarebbero state riservate risate di scherno e forse pernacchie da parte di chi, avvolto di mondanità ed incensazione di sé, praticava il suo ufficio, viveva la sua carica cardinalizia o da monsignore, nella preoccupazione dei centimetri destinati ai posti privilegiati durante la Messa Papale o sulla qualità dei grani di incenso da bruciare per lodare più se stessi che Dio. 
Ma da quando l'Afflato Divino ha portato la Novità consigliando al saggio Benedetto di lasciare la tolda al Francesco Argentino tutto questo è stato finalmente ridimensionato, ridotto a inezia, ad un nonnulla insignificante, come d'altronde deve essere. 
Giulia ha trovato l'amore che vince su tutto di una Chiesa finalmente Chiesa, luogo di accoglienza senza remore, senza perplessità, distinzioni, incertezze. 
Francesco sta riportando la barca in mare e pur sapendo che navigando troverà anche tempesta, muove la rotta ecclesiale verso l'Uomo, tralasciando le piccolezze di norme fatte a paravento di concezioni appaganti e colluse con il potere finanziario e politico per scopi economici.
D'altronde si deve lasciare che i morti seppelliscano i morti, no?

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