Da qui all’eternità la grande ossessione scoprire la formula per essere immortali
DI EMANUELA AUDISIO
Lo sport ha smesso di non avere più l’età. LeBron James, star del basket, ha appena festeggiato i 40 e non parla di ritiro, anzi si diverte a battere sempre più nuovi record e ha superato anche Michael Jordan come il giocatore che ha realizzato più di 30 punti in più partite (563 per ora). L’ex kid di Akron, padre di tre figli, due maschi e una femmina, se continua con questo ritmo diventerà il primo a segnare 50 mila punti nell’Nba e l’anno prossimo il primo a disputare 23 stagioni da professionista. Non solo, ma sul parquet ha imposto la sua dinastia visto che nei Lakers gioca con il figlio ventenne Bronny in attesa che arrivi anche Bryce appena approdato all’università in Arizona.
La sciatrice americana Lindsey Vonn è tornata in pista a 40 anni con un ginocchio bionico in titanio dopo quasi sei di inattività (l’ultima medaglia è del 2019). Si sente benissimo, non ha paura di scendere a 130 chilometri l’ora, si dichiara più esperta, non più matura: «Onestamente sono molto più forte di una volta». Il calciatore Cristiano Ronaldo tra un mese ne farà anche lui 40, e punta al suo sesto mondiale (nel 2026) dopo aver giocato sei campionati europei. Per questo dopo le 22 non risponde più al cellulare: «Non voglio che il mio cervello si riattivi prima di andare a dormire ». Il suo letto di marca spagnola (ne vengono prodotti solo 240 all’anno, il prezzo può superare i 40 mila euro) pare abbia dei superpoteri che potenziano il sistema immunitario. Portare indietro l’orologio non è solo l’ossessione dei campioni che nello sport vorrebbero non morire mai, ma ormai di tutta la società. Siamo pronti per la prima generazione di fenomeni che scenderà in campo annullando ogni dolore dei tifosi per l’addio del loro eroe? Diventerà struggente archeologia lo striscione per Francesco Totti: «Speravo de morì prima»?
Bryan Johnson, 47 anni, è un miliardario americano biohacker che ha fatto fortuna vendendo app di sistemi di pagamento, impegnato nel vivere per sempre e a ringiovanire il pene. Don’t Die è il suo ultimo libro e anche il titolo di un documentario uscito su Netflix. È un Dorian Gray digitalizzato, un atleta dell’anti-invecchiamento che si prende cura del suo corpo, affidato a un algoritmo contro l’età. A Los Angeles, dove vive, trascorre le sue giornate ingoiando un miscuglio di vitamine e minerali (circa centoal giorno) mentre è collegato a dispositivi che monitorano il battito cardiaco, le onde cerebrali e le erezioni, perché sono un segnale di buona salute. In più ha sperimentato trattamenti stravaganti come le trasfusioni a tre di sangue e rapamicina, un farmaco che prolunga la durata della vita nei topi. Nel senso che a scambiarsi il plasma sono stati lui, il figlio 17enne Talmage e il padre settantenne. Pratica abbandonata perché non ha portato benefici. In genere Johnson si sveglia alle 4,30 e inizia le misurazioni: grasso corporeo, massa muscolare, temperatura e magari anche una risonanza magnetica. Beve un frullato poi fa una trentina di esercizi in un’ora, compresa la stimolazione elettromagnetica ad alta frequenza che gli consente, dice lui, di faregrazie a un macchinario l’equivalente di 20 mila addominali in 30 minuti. Il pranzo, insalata con patate dolci o barbabietole, è alle 11, poi niente più cibo. La sua ricerca dell’immortalità è supervisionata da uno staff di 30 professionisti che gli costa 2 milioni di dollari l’anno, la terapia per il pene prevede l’elettroshock della sua appendice tre volte alla settimana con lo scopo di aumentare le erezioni notturne da 2 ore e 12 minuti a 3 ore e 30 minuti. «Quando ho iniziato, la gente mi guardava come un eccentrico miliardario vampiro e tecnologico che beve il sangue di suo figlio. Ma io mi pongo questa domanda: siamo la prima generazione che non morirà?». È stato molto preso in giro, soprattutto perché pensa che il suo pene gli garantirà l’immortalità. Lui però è convinto: «Sono un esploratore del futuro dell’umanità ». L’uomo che vuole vivere per sempre spiega che vincerebbe l’oro alle Olimpiadi della salute perché ha i migliori biomarcatori al mondo. Ha anche creato un sito web, rejuvenationolympics.com, dove le persone possono iscriversi a test che misurano la loro velocità di senescenza e competere con gli altri della comunità. Seguendo una dieta ipocalorica, esercizi preceduti da 90 minuti di ossigenoterapia iperbarica e un regime di sonno, dice di aver ridotto la sua a 0,64: ogni anno invecchia solo di sette mesi e mezzo.
Who wants to live forever era la colonna sonora del film Highlander .
La cantava nell’86 Freddie Mercury con i Queen. Un anno dopo gli fu diagnosticato l’Aids, morì nel ’91. Johnson ha pronto lo slogan: Make America Healthy Again. Va a dormire alle 20.30. Se ha un appuntamento sentimentale mette subito nel contratto: niente vacanza al sole, cibo vegetariano, solo sesso programmato, non si sa mai che si indispettisca l’algoritmo. Ha un’ex moglie, tre figli. Ma adesso, non farete fatica a crederlo, è single. Chi vuole vivere per sempre così?
Nessun commento:
Posta un commento