Una ragazza e la storia
DI MICHELE SERRA
Enrico Toti che lancia la sua stampella contro il nemico, Balilla che tirando un sasso contro gli austriaci dà l’abbrivio alla rivolta di Genova, Amatore Sciesa che dice ai suoi gendarmi, pronti a risparmiargli la vita in cambio di una delazione, “tiriamo avanti”: i nostri sussidiari delle elementari (non saprei dire quelli di adesso) erano pieni di azioni eroiche e gesti esemplari. La piccola vedetta lombarda di Edmondo De Amicis è un derivato letterario di quella narrazione edificante.
Mi sono sempre chiesto come mai proprio quei gesti, tra i tanti, siano diventati “storici”. Quelli e non altri. E quanto ci sia di vero, quanto di aggiunto dalla fantasia popolare e dalle necessità della propaganda patriottica. Probabilmente si tratta di una elaborazione politica di episodi realmente accaduti, e poi trasformati in pagina di storia dai vincitori.
Meriterebbe comunque la stessa fortuna di Balilla e di Enrico Toti il video della ragazza di Teheran, rimproverata da un mullah (un prete) perché non indossava il velo, che strappa il turbante al suo censore e poi lo indossa, sciolto sulle spalle, come un trofeo di guerra. È un gesto di rivolta semplice e perfetto, brutale come una sassata, emozionante come un “basta!” gridato in faccia all’oppressore, che in quel magnifico e infelice Paese è la teocrazia, arma di distruzione di massa dei maschi contro le femmine. Certo, perché quel gesto diventasse storia, bisognerebbe che vincessero le donne, e perdesse la dittatura.
Per ora possiamo solo sperare che la ragazza, della quale non si sa neppure il nome, non sia finita in galera o peggio. Possiamo solo dire che ci ha emozionato vederla combattere.
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