sabato 2 settembre 2023

L'Amaca

 

Il trionfo della parodia
DI MICHELE SERRA
È frequente il caso di persone che confondono la satira e la parodia con la realtà.
Negli Stati Uniti qualcuno ha cercato di reclutare veramente un sicario attraverso un sito che fa la parodia della malavita (come se, in Italia, ci si rivolgesse ai produttori diGomorraper chiedere se, per cortesia, possono mettere a disposizione un killer).
Anche a me è capitato spesso, scrivendo satira, di ricevere mail che contestavano seriamente questa o quella battuta (per esempio: “Serra, lei mente! Non è affatto vero che Bush voglia invadere Giove!”).
Oppure mi chiedevano chiarimenti su dettagli inverosimili (“ma davvero il boss Scannabove si nutre solo di banconote da cento euro?”).
Ora però qualcosa dev’essere cambiato, perché sempre più spesso mi capita il contrario: leggo notizie vere, o comunque confezionate come tali, e mi sembrano satira, o parodia. Ho faticato a credere che esista veramente, in Veneto, un neofascista di nome Joe Formaggio che si batte contro l’estinzione della gloriosa stirpe dei veneti bianchi. E tutt’ora esito a collocare nell’ambito della realtà storielle come questa, che cerco di riassumere: la Gatta Nera di Pino Insegno, che si chiama Candelaria Solorzano, forse non potrà più fare la Gatta Nera perché circola una fotografia di lei in barca mentre si arrotola una sigaretta che potrebbe essere uno spinello e alla Rai non l’hanno presa bene.
Ma veramente? Cioè, sul serio c’è chi si occupa di valutare che cosa si fuma Candelaria, nella principale azienda culturale italiana? Non ci credo. Non in un Paese di adulti.

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